Ferrari 365 GTB/4 Daytona shooting brake del 1974, una Ferrari station wagon, giammai non la si può vedere, non può esistere una Ferrari familiare, ecc. ecc.
Se nel 1974 qualcuno decise di modificare una Ferrari Daytona (che già di suo costava qualcosina), lo avrà fatto a ragion veduta.
Ferrari 365 GTB/4 Daytona shooting brake del 1974, personalmente mi piace molto.
Su tutto la parte posteriore con quei due sportelli vetrati e l’apertura ad ali di gabbiano, che trovo ben fatti, riuscendo solo ad immaginare la mole di lavoro necessaria per realizzarli.
La nuova parte posteriore con la nuova ed ampia vetratura è fissa, per accedere al nuovo vano bagagli lo si può fare solo sollevando i due ampi portelloni vetrati laterali.
Creata dopo la richiesta di un noto e benestante architetto (Bob Gittleman), che presumo sapesse cosa significhino parole come design e fascino.
L’importatore della Ferrari per gli USA (Luigi Chinetti) decise di “”accontentare”” il suo cliente.
Affidandosi ad un capace designer (Gene Garfinkle) che con lui collaborò nel disegnare questa Ferrari decisamente particolare.
Se poi volessimo ricordare che l’importatore statunitense avesse già modificata un’altra Ferrari, una 330 GT 2+2 in collaborazione con la Carrozzeria Vignale.
Ferrari 365 GTB/4 Daytona shooting brake del 1974, una volta disegnate le linee.
Affidarono alla Phanter Westwind nel Surrey (Inghilterra) il compito di realizzarla, che oltre alla bellissima carrozzeria modificò anche gli interni con nuovi plancia centrale e sedili.
Per Mr. Chinetti la Phanter era una garanzia, la conosceva molto bene essendo il distributore del famoso marchio artigianale inglese.
Sulla plancia si noteranno subito gli strumenti riposizionati in una fila centrale ed inseriti in un cruscotto ancor più rifinito.
Questa vettura ha avuto quattro proprietari.
Dopo che Bob Gittleman la ritirò dalla concessionaria nel 1975 sino all’ultimo che l’acquistò nel 2013.
Se questa è molto probabilmente una delle Ferrari più discusse, penso che di commenti ne abbiamo letti ed altrettanto reagito a seconda dei propri gusti e convinzioni.
Io sperando di non essere frainteso o che altro di negativo vorrei provare a ragionarci, facendolo sempre considerando il periodo ed il contesto.
Fra i commenti che lessi…… solo una americanata, solo lì potevano farla e o pensarla.
In se, senza alcuna intenzione di offendere, questo commento potrebbe essere la base, l’inizio, partendo dal mio presumere che altrove difficilmente avremmo potuto vederla.
Questo non deve essere solo fonte di critica o di scherno, tutt’altro, ma “”solo”” una base di partenza dalla quale iniziare a ragionarci.
Inserendo nella discussione alcuni aspetti ed abitudini che in quella zona del globo sono da tempo consolidate.
In un paese in cui la diffusione di “auto familiari” era già molto più “massiccia ed evidente” credo possa essere uno dei primi punti da cui partire.
Ci metterei anche una discreta abitudine nel modificare le auto, qualsiasi auto, arrivando ad “influenzare” anche paesi “lontani”, dove termini come muscle car o tuning sono diventati di uso comune.
Anche alcuni dei prototipi che definirei “fra i più particolari” li abbiamo visti arrivare da la, così come alcuni “”non sempre capiti”” sono finiti nella collezione di un ricco appassionato.
Molto sinceramente, di Ferrari modificate in versioni station wagon ne abbiamo viste, tante, troppe, poche, molte, che siano, ma questa è su un altro livello.
Ferrari 365 GTB/4 Daytona shooting brake del 1974, dal mio modestissimo punto di vista è quella riuscita meglio.
Quella meno appesantita dalle modifiche, la stessa che con quei portelloni dalle ampie vetrature e modalità d’apertura mi piace di più, molto di più rispetto ad altre.
Non discuterò sul suo valore o sui premi conseguiti in alcune importanti esposizioni.
Non riuscendo a darle concretamente un valore economico, provando a darne “”solo”” una valutazione personale basandomi anche su quanto su indicato.
In estrema sintesi:
lo spazio del vano bagagli non sembra così ampio, ciò nonostante (come tutta la vettura) è stato studiato e rifinito con cura, impreziosito da parti in legno e pelle a profusione.
Una shooting brake con due soli posti e un abitacolo che sembra molto comodo e rifinito in ogni sua parte, il tunnel centrale con la strumentazione è davvero bello e ricco, molto interessanti le maggiori dimensioni del tachimetro e del contagiri.
Le cerniere delle vetrature laterali, che suppongo non siano leggere, sono ridottissime e con eleganti finiture cromate che incorniciano il tutto.
Una Ferrari station wagon non la si può vedere, non può esistere………
Se qualcuno sceglie di modificare un’auto di un simile livello e si affida alle persone “giuste”……………..
Station wagon vintage.