Gigi Segale.
Questo era un nome che nei miei ricordi si era quasi diradato.
Sino a quando prendendo “la famosa cartella rossa” non ho trovato un vecchio stralcio di una rivista, su una Suzuki GSX750 modificata dall’artigiano vigevanese.
Mi sono messo lì nel cercare di ricordare; scartabellando nel mio archivio; andando alla ricerca di qualcosa; di ciò che pensavo potesse aiutarmi a ricordare.
Passano i minuti, le mezz’ore direi quasi, e non trovando nulla contatto un vecchio amico, uno di quelli che sono una vera e propria enciclopedia vivente sulle moto.
Gigi Segale e subito mi vuol far ricordare i suoi telai.
Il come avesse iniziato in quella sua più o meno piccola officina…….
quella in cui era solito consigliare alcuni dei suoi clienti sul come modificare la moto per renderla più “competitiva”…………..
magari uno di quelli che la utilizzava per fare delle gare sempre più o meno locali, e sempre più o meno in voga in un certo periodo.
Ci tiene a sottolineare che fosse uno dei migliori telaisti in circolazione, lo fa con toni perentori, quasi risoluti.
Un tono dal quale non posso non notare un discreto rammarico, scoprendone subito i motivi……
Sai; che rabbia; avevo una valanga di riviste.
La mia compagna mi ha costretto a buttarle tutte, nonostante le avessi messe ben ordinate in alcuni scatoloni, in un angolo della nostra rimessa.
Ma sai quell’angolo piano piano diventò la parete e così lei spazientita nel dover prendere sempre mille misure per farci stare l’auto, e poter chiudere la saracinesca mi ha costretto ad andare in discarica e metterle nel cassone della carta.
So che tu ne hai.
Si hai ragione ma non così tante come ne avevi Tu, ma non riesco a trovare nulla se non quello stralcio dettoti all’inizio della nostra telefonata.
Cacchio mi dispiace, avevo persino catalogato tutto, quel raccoglitore una volta privato dei fogli è finito in quello della plastica.
Mi rendo conto del tuo disappunto, ma prova a dirmi cosa tu ti ricordi di Gigi Segale, proviamo a ricordarlo insieme.
Tempo fa lessi che alcuni “ex ragazzi” stessero facendo di tutto per fargli intitolare una via a Vigevano, mi ero messo di buona lena a seguirli ma poi non ho più saputo nulla, tu sai qualcosa???
Si ho trovato una foto proprio del cartello di quella via……. meno male mi fa davvero piacere e lo trovo molto giusto, se lo merita.
Proviamo a ricordare.
Dunque è morto nel 2006 a 76 anni a Vigevano, lì iniziò con una piccola officina Honda, lui era di Milano e vi era arrivato dopo la seconda guerra mondiale.
Si ma adesso stai leggendo……. senti non rompere e continua a scrivere altrimenti metto giù….
E pensare che i suoi primi lavori……
Non avrebbero mai fatto nemmeno supporre che potesse diventare un nome tanto importante nel mondo delle due ruote.
Pensa che prima fece il panettiere, il venditore di latte, vendette anche mobili, nei primissimi anno ’60 riuscì ad aprire una bottega di ricambi per moto.
A Vigevano in Via Valle San Martino.
Da lì iniziò con il modificare le moto che lui stesso utilizzava, sino ad iniziare a farsi conoscere come preparatore di Honda e Kawasaki.
Con il tempo riuscì ad acquisire una tale competenza che alle moto che capitavano sotto le sue mani riusciva a cambiare praticamente tutto, non impiegandoci chissà quanto tempo a “farsi un nome”, arrivando a correre anche in alcuni campionati.
Gigi Segale, nasceva così la Honda Segale Italia.
Seguita dalla Honda Racing Team Italia (1979) che partecipava al campionato Endurace e TTI.
Pare che avesse collaborato anche con la Aprilia negli anni 90, ma la data precisa non me la ricordo, e qui non sto leggendo vado a memoria.
Poi non ricordo altro.
😉 😉 non ricordi o non trovi altro???
Senti sono già incavolato.
Adesso salgo in casa e ricordo a mia moglie a che cosa abbia dovuto rinunciare, se penso a quella montagna di materiale andato disperso mi sale la carogna….
Dai su stai calmo, se e quando vorrai potrai sempre venire qui da me, te li presterò sempre volentieri, ecco magari non li farai vedere a tua moglie non si sa mai 😉 😉
Filippo lo sai che ti voglio bene ma vai a quel paese 😉 😉 ……….
Ti saluto con tanto affetto, a risentirci e non facciamo passare un altro decennio, ciao caro grazie di tutto.