Suzuki GSX 1100 R Yoshimura.
Quando mi capitava di vedere o leggere qualcosa su una moto realizzata dal noto preparatore nipponico, una delle prime cose alle quali pensavo era il film karate kid.
Con immancabilmente alla fine un paio di operai intenti a dare e togliere la cera…… bho vai a capire 😉 😉 ; ;)…….
In fondo, se le considerassi in tempi più recenti il primo film a cui dovrei subito pensare è fast & furious.
E il perché in certi anni era piuttosto intuibile.
Era l’oggetto dei desideri di alcuni piloti amatoriali, le moto del preparatore nipponico erano fra le più desiderabili.
Quando sapevi di avere sotto il deretano 160 cavalli e più di 300 km/h difficilmente la voglia ti sarebbe passata, quel motore era praticamente lo stesso che montava la moto con la quale Scott Gray partecipò nella classe F 1100 alla Daytona del 1988.
Una sera dopo una chiamata “omertosa” da parte di Giovanni, con un paio di suoi amici andammo lungo il viale di una zona industriale…
Ciao Filippo, ciao Pargolo, ma perché parli a bassa voce e con quel tono sommesso???
Stasera voglio portarti in un posto, ma non devi dirlo a nessuno, 😉 😉 😉 e a chi vuoi che lo dica se non so nemmeno dove andremo????
Fidati di me, ma resta pronto, passo alle otto e mezza max un quarto alle nove (di sera), non ti agitare….
Io ???? E per cosa dovrei mai farlo ???
Fidati……..
La versione italiana veniva assemblata e “migliorata” a Medicina (BO) presso l’officina Bergami, proprio lì i pezzi provenienti dal Giappone venivano assemblati e dove possibile migliorati.
Ovviamente (specie per quegli anni) la prima operazione fu un incremento della cilindrata, passando da 1052 a 1108 cc. con l’ “aiuto” dei pistoni Cosworth-Yoshimura stampati.
Mikuni i quattro carburatori a ghigliottina.
Da 40 mm di diametro e dotati di power-jet, nuovi anche gli alberi a camme e studiati espressamente per quelle gare d’accelerazione, serviva una potenza massima elevatissima e subito “pronta”…..
Era talmente potente, così forte la sua accelerazione, che si doveva sostituire spesso la catena della trasmissione e qualche volta anche la corona, così almeno ci raccontavano in quegli anni e nonostante ne avessero montata una nuova in Ergal.
Il peso complessivo della Suzuki GSX 1100 R Yoshimura.
Era di 175 chilogrammi contro i 215 della moto di serie.
Con un serbatoio ridotto ai minimi termini (da sei litri), priva dell’impianto d’avviamento, sostituite la parti in resina con nuove in materiali compositi…..
Suzuki GSX 1100 R Yoshimura il tutto alla ragionevole cifra di 15.000.000. di Lire per l’elaborazione completa…….
Il Sig. Watanabe (D.T. Yoshimura) volle che questa moto arrivasse in Italia proprio perché incuriosito da quelle competizioni nostrane.
A proposito di quella sera ci trovammo su un lungo viale, prima qualcuno ci aveva fatti passare a piedi da un cancello per poi chiuderlo dietro di noi, Giovanni era parecchio agitato, ed i suoi due amici avevano l’espressione da ergastolani navigati, ero leggermente a disagio.
Senza fiatare ci fecero accomodare lungo una piccola fila di persone, c’era uno vocio pacato ed alcune persone vestite di tutto punto con tute e caschi.
Giovanni mi fece cenno col dito di non parlare.
Cosa che non avrei mai fatto e non avendone alcuna intenzione, di colpo quel cicaleggiare venne sedato da un potente rombo proveniente da qualche decina di metri più indietro.
C’erano tre moto in fila, davanti a loro un tizio con uno straccio penzolante che alzò quando le moto sembrarono essere perfettamente in fila.
Diede il via e…….
Ci passarono davanti molto velocemente, finendo la loro corsa qualche decina di metri dopo, susseguiti subitaneamente da altri gruppi.
Durò un’oretta forse un’ora e mezza, sino a quando fu decretato il vincitore della serata, un motociclista non giovanissimo e nemmeno troppo slanciato.
La mia prima ed unica volta con una gara di accelerazione fra moto, ed anche l’ultima nonostante un paio di altre telefonate.
Diciamo che fossi talmente teso dal non essere riuscito a godermela.
Saranno stati i due suoi amici sarà stato che cosa ma non ci andai più.
Pare ci fosse anche una moto modificata dal preparatore giapponese, io non l’ho verificato, mi son fidato del mio accompagnatore.