Ikarus 270.
Quando ho visto le fotografie la prima cosa a colpirmi è stata l’altezza dei posti a sedere per i passeggeri.
Con il posto guida sistemato più in basso non davanti ai passeggeri quindi, gli stessi che grazie a quella ampia vetratura potevano avere una migliore visibilità anteriore, sinceramente mi è subito sembrata una buona idea, una di quelle da poter utilizzare sui modelli successivi di qualsiasi marca fossero.
Posso immaginare che in quella Fiera Internazionale d’Autunno a Budapest nel 1975 fossero in diversi ad esserne stati colpiti.
Un bus destinato ad un utilizzo più urbano che non turistico, lungo 12 metri alto 3,24 e largo 2,5, con 40 posti a sedere e una „saletta“ sul posteriore dove i sedili erano disposti diversamente rispetto a tutti gli altri, nella foto qui sotto.
Ikarus 270, oltre al salottino era dotato di un frigorifero, un lavabo, un piccolo buffet ed addirittura un armadio.
Tutti accessori di dimensioni ridotte visti gli spazi e il dover avere più sedili possibili, ma per un bus urbano tutte quelle comodità non erano comuni e senza dimenticarmi di quanto ne occupasse il voluminoso condizionatore d’aria, ogni sedile era dotato di cinture di sicurezza e di regolazioni per l’altezza e l‘inclinazione (la sicurezza era ancora lontana dall’essere considerata come lo è oggi), il tutto nel 1975 non era certamente cosa facile da trovare su dei bus, specie per quelli urbani.
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Ikarus 270, montava un diesel da 220 cavalli sulla parte posteriore sotto il pavimento dell’abitacolo.
Una velocità massima (indicativa e a seconda del carico massimo raggiunto) di 106 km/h, con un peso di 11,2 tonnellate vuoto e a pieno carico di 16, era un sei cilindri in linea della MAN di 10.688 cc montato su un telaio autoportante.
Guardando le foto si noterà subito la presenza di dei voluminosi ed ingombranti paraurti, sia all’anteriore che sul posteriore.
Diversi rispetto a quelli che montavano tutti gli altri bus, erano stati brevettati e potevano assorbire l’energia da urti riducendone le conseguenze per gli occupanti ed i danni per la carrozzeria, per gli urti laterali l’altezza dei sedili (molto più alta rispetto a quella usuale) avrebbe permessa una maggiore protezione per chi poteva esservi seduto.
Furono fatti diversi test per verificare sia l’efficacia che la solidità per quei paraurti, chi mi ha preceduto scrive infatti che comportarono un certo allungamento nei tempi prima che questo pullman, che per gli ingegneri e tecnici che ci lavorarono doveva essere il più sicuro possibile, mi spiace il non essere riuscito a fotografare il progetto dei paraurti visto che la foto era davvero troppo rovinata.
Concludendo e riprendendo ciò che ha scritto chi mi ha proceduto sul Ikarus 270.
Era un autobus con una sicurezza avanzata, pensato ed ideato per avere caratteristiche mai pensate prima per un „“semplice““ bus urbano.