Fiat 600 T.
Uno dei furgoni più ricordati e (nel suo periodo) diffusi, oggetto d’interesse per alcuni dei Carrozzieri oggi inseriti nella carrellata fotografica, compresa la Pasino (non sempre molto ricordata).
Fiat 600 T un “furgoncino per il trasporto leggero.
Pensato e prodotto dalla Fiat nel 1962, per poter soddisfare diversi bisogni con differenti configurazioni della carrozzeria, il motore un 767 cc da 29 cavalli di derivazione Multipla 600, io ho un nitidissimo ricordo di due esemplari, quello delle Suore e del Materassaio del paese.
Riscosse un successo immediato.
Tanto che due anni dopo (1964) la Fiat decise di rinnovarne sia l’aspetto che le dimensioni con la seconda versione.
Nuova la mascherina rettangolare,
Vetri a manovella al posto di quelli laterali a scorrimento.
Cerchi presi in prestito dalla 850 berlina.
Dietro al posto del precedente unico portellone ne montarono due più ridotti, uno per l’accesso al motore e l’altro per l‘abitacolo.
La carrozzeria allungata di pochi cm, con in gamma anche il nuovo 850 T (843 cc e 34 cavalli) con un motore “più potente” che diventò subito alto vendente ed a tutto discapito del 600 T, nonostante esteticamente fossero molto simili.
Il Tuoristcapri.
Una versione che da quel poco che sono riuscito a trovare venne approntata dopo la richiesta di un loro Cliente, realizzato in un unico esemplare, ad oggi non si hanno più notizie, almeno io non ne ho trovate, a questo punto devo assolutamente tornare in quel mercatino e cercare di conoscere chi sia il precedente proprietario della mia cartellina rossa, i suoi ritagli e appunti mi sono stati utilissimi in questi ultimi anni.
Fiat 600 T, le versioni realizzate da Fissore, Coriasco, Moretti e Pasino sono le protagoniste di oggi.
Con alcune che ebbero maggior diffusione rispetto ad altre, dal cassonato della piccola impresa edile, quello con le porte laterali del piccolo alimentari vicino alla casa della nonna, all’ex pulmino convertito da un elettricista.
Fiat 600 T, arrivando in tempi più recenti.
Ne vidi un esemplare una quindicina di anni fa in un raduno di mezzi commerciali, era bianco e restaurato davvero bene, un altro in condizioni disastrose in quello che presumo fosse il piazzale di una officina quando ci capitai lì per un puro caso.
Quel „furgoncino“ si merita di essere ricordato.
Per essere stato fondamentale per molti lavoratori e persone con certe necessità, non dimenticandomi che esteticamente lo abbia sempre trovato gradevolissimo 😉 .
I prezzi richiesti per i pochi in vendita.
Ne ho visti pochi e fra questi un buon numero con richieste che subito potrebbero sembrare alte, se non si considerasse che sistemarlo costa e il riuscire a trovare certi pezzi di ricambio (come le porte laterali magari) non è per niente facile.
Me lo confermò un cliente che ne voleva restaurare uno qualche anno fa, spinto anche da un ricordo visto che era il furgone che i suoi genitori avevano utilizzato per fare le consegne, guardando le sue foto di lavoro ce ne era parecchio da fare, solo le portiere erano oramai un agglomerato di ruggine e buchi.