Sidecar Longhi.
Ricordo piuttosto bene di averne visti un discreto numero quando ero un ragazzino, ne giravano e specie nel periodo estivo, molti con targhe per lo più tedesche.
Ma perché ho voluto scrivere qualcosa sulla sidecar Longhi, perché l’ho fatto nonostante nemmeno la mia ampia biblioteca cartacea non mi ha affatto aiutato, almeno mai come avrei voluto.
Perché la Sidecar Longhi.
Era un marchio italiano.
Una piccola azienda che produceva appendici per moto e scooter più una certa serie di accessori, in maniera quasi artigianale.
Perché fu una azienda italiana capace di intuire certi desiderata e facendolo bene.
L’ho fatto perché ricordare anche questo genere di aziende e cose lo so benissimo che non mi porterà mai i like che altri ottengono con la solita auto di turno, ma io insisto.
L’ho fatto perché per me questa è assolutamente cultura motoristica, quella per la quale il mio blog è stato creato.
Una breve carrellata per un noto produttore italiano.
Che nel settore ha rappresentato un riferimento per un certo numero di anni, quella che era un’azienda si specializzata ma in grado di garantire una discreta serie di prodotti, tutti accessori ad una moto o scooter che fossero.
Sidecar Longhi i modelli più datati.
Biposto, con una produzione iniziata nei primissimi anni ’30 e proseguita per una decina di anni, montato su molte delle Moto Guzzi del periodo.
GL Gran Lusso, ancora una volta con la Moto Guzzi come protagonista, con due modelli specifici però, l’Astore e il Falcone.
GS Gran Sport, per le moto più sportive del periodo, anni che andavano dal tardo 1930 al 1950 circa.
TURISMO, un due posti in linea, per moto “pesanti” e potenti, capaci di far muovere altre due persone più il peso del sidecar.
SUPERLEGGERO, pensato e realizzato per poter essere montato anche su moto con cilindrate poiù “basse”, 250 e o 350 cc.
NORMALE, arrivavano e si diffondevano le prime vespe e Lambretta, diventando mezzi di locomozione per tante persone, questa fu la prima versione di sidecar Longhi per loro.
LUSSO, il modello più bello ed accessorio della serie NORMALE, montabile sempre sugli scooter del periodo, dal 1950 al 1960 con ruote da 8”.
STANDARD, un ulteriore modello per chi aveva uno scooter, prodotto dal 1955 con ruote da “10 rappresentò un’evoluzione dei due precedenti.
CO.ME.TE, forse quello che mi piace di meno, senza offesa per nessuno sembra un contenitore in legno, si ben rifinito, ma appoggiato lì, mi scuserete.
Fra quelli più “moderni” per l’epoca, stiamo comunque parlando della fine degli anni 70 inizio ’80 in poi.
GULLIVER, un modello monoposto con dimensioni comunque generose se paragonate a quelle di una Vespa o scooter dove era di solito “agganciato”.
80, dotato di un parabrezza apribile, un bauletto e un piccolo portabagagli.
82, l’evoluzione del modello 80, con nuovi sedili anatomici, la scocca apribile, e un paraurti, la versione lusso diremmo.
98, un due posti affiancati, non il linea con per il precedente modello TURISMO, da montarsi su moto potenti e con piloti capaci visto soprattutto l’ingombro.
Sidecar d’epoca.