Moto CM, a Bologna.
Fonti: solo ed esclusivamente la mia biblioteca personale di libri e riviste d’antan.
Azienda fondata da Mario Cavedagna.
Volendo subito che le moto prodotte fossero solide ed affidabili, riuscendoci dagli anni ‚30 quando fu fondata.
Capace di intravvedere certe capacità nel cognato Renato Sceti, con il quale condivise precedenti esperienze nelle corse e la fondazione della CM, lo Sceti in precedenza conobbe e lavorò con l’Ing. Drusiani, che in molti ricorderemo per quelle Mondial e alcune Ferrari.
Ma se tutto sembrava far presagire un roseo futuro.
Tutto sembrò potersi fermare quando pochi anni dopo aver visto nascere la sua CM perì.
Con la giovane moglie e il figlio che gli subentrarono.
Moto CM, la Sig.ra Cavedagna donna di polso.
Così descritta e non solo dai suoi dipendenti che montavano le quattro tempi con cilindrate diverse, con alcune che ottennero lusinghieri risultati, classe 175 cc Milano Napoli nel 1932 con Cavaciuti, seconda terza e quarta l’anno successivo, nel 1936 Soprani conquistò la medaglia d’oro alla Sei Giorni Internazionale che si correva a Freudenstadt (Germania).
Lei che da vedova e giovane madre vide il loro stabilimento distrutto dai bombardamenti, facendosi subito forza e con il figlio recuperare parti dai rottami degli arei precipitati, specie l’alluminio che in quel periodo era un materiale costoso e fondamentale per i loro motori, nello stesso periodo passarono dai quattro tempi ai due, con cilindrate da 125 cc, 160 cc, 175 cc e 250 cc con le prime tre tutte monocilindriche e la 250 bicilindrica (dopo l’accoppiamento di due 125).
La 250 cc li fece letteralmente rinascere, specie dopo che la moglie e lo Sceti decisero di presentarne anche una versione da corsa.
Che vinse subito e bene, nel 1956 la Milano Taranto, Paolo Bosi nel 1958 il Campionato Italiano Juniores con altri due piloti (Ferrari e Marchesani) e le stesse moto subito dietro, duellando con le N.S.U. Moto Guzzi ed Aermacchi sia nelle gare „minori“ che in quelle più importanti.
Moto CM, la moto di oggi è la versione celebrativa voluta dopo la sonora vittoria della 12 Ore di Imola del 1954.
La prima gara di durata che si corse in Italia, i due piloti Garofalo e Bonaventura, moto che corsero nel 1956 anche la Milano Taranto nelle due classi 125 e 175 cc vincendola con Garofalo e Santilli, confermarono che le Moto CM fossero solidissime, quando marchi come MV, Mondial e MotoMorini (team ufficiali) spesso furono costretti a ritirarsi.
Due modelli che devo ricordare, il Francolino 175 cc un monocilindrico verticale ed uno scooter per il solo mercato estero da 150 cc, eravamo nel 1956 quando la sua situazione finanziaria non faceva presagire nulla di buono, tanto che nemmeno questi due modelli riuscirono a salvarla, fu acquisita dal Negrini Mauro che la fece sopravvivere sino ai primissimi anni ’60.
Un vero peccato che non sia arrivata ai giorni nostri, per fortuna ci sono sempre quegli appassionati che ne salvano e conservano, Li ringrazierò sempre.