Alfa Romeo Alfetta Spider.
FONTI, solo ed esclusivamente la mia biblioteca, libri e riviste d’antan.
Un’auto disegnata da Pininfarina e presentata nel 1972.
Quando in casa Alfa Romeo “la berlina più veloce del mondo” la Alfetta stava sostituendo la Giulia.
Con questo prototipo che nelle intenzioni doveva fare altrettanto con quella spider che nell’immaginario comune era un autentico mito, la Duetto.
Che (come noto) proseguì „indenne“ la sua vita e per diversi anni successivi, con modifiche spesso controbattute, con code che non sono sempre piaciute a tutti, „puristi“ compresi.
Alfa Romeo Alfetta Spider, questo prototipo mi piace per una buona serie di motivi.
Esternamente ha una forma che almeno a me ricorda un dardo, la sua punta.
Con un bel frontale dotato di piccoli fari e profilato da un paraurti in plastica nero, che ne segue le forme non „uscendo“ dal corpo vettura, elementi capaci di garantire l’assorbimento dell’energia a certe velocità diremmo, rispettando quelle severissime normative statunitensi che allora erano un assoluto must sia per i designer che i costruttori.
Dimensionalmente e il propulsore.
Lunga 4150 mm – larghezza 1740 mm – altezza 1180 mm – passo 2300 mm. montava un quattro cilindri in linea da 1779 cc con 122 cavalli a 5500 giri.
Alfa Romeo Alfetta Spider, con linee e forme “distanti” rispetto all’auto che doveva o poteva sostituire.
Con una carrozzeria „targa“, quella che in caso di ribaltamento causato da un incidente avrebbe garantita una maggiore protezione, con un tetto asportabile nella sua parte superiore e capace di farla passare in un attimo da auto coupè a targa, tolto poteva essere alloggiato subito dietro il lunotto posteriore, una soluzione decisamente pratica e che non avrebbe inficiato l’utilizzo del un bagagliaio.
Gli interni molto sobri, due soli posti comodi ed un cruscotto con tutti gli strumenti che avremmo definiti „essenziali“, mi son piaciuti subito i suoi sedili.
Alfa Romeo Alfetta Spider, i cerchi con una bordatura tonda dello stesso colore della carrozzeria.
Un „“vezzo““ che credo non mi faccia esagerare se penso che rendano ancora più sportiva ed accattivante questa auto.
Sulla quale però devo e posso muovere un‘unica critica.
Non mi convince troppo; non sicuramente come tutto il resto del corpo vettura; il suo posteriore con dei fanali ed un fascione nero che trova da prototipo non esattamente finito, che mi lasciano dubitare che qualcosa potesse essere si migliorato, solo quello in effetti perché questa one off mi piace moltissimo.
Pininfarina ed Alfa Romeo.