Pietroboni.
Carrozzeria Pietroboni & C. – Via A. Parolini n. 61 – Bassano del Grappa (VICENZA).
- Nel 1911 nel mandamento di Bassano del Grappa la popolazione censita era di circa 64.000 abitanti ai quali andavano aggiunti oltre 5.000 assenti temporanei,
- Il numero dei disoccupati (compreso fra gli abitanti e i rimpatriati/tornati) ammontava a 3630 (dato del 1915).
- Ecco che allora la nascita di una nuova azienda, la Pietroboni.
- Nata dopo una fusione (1919) con la Carrozzeria Fontana e che nacque come S.A. Fontana Pietroboni fu un vero toccasana per quella zona.
Pietroboni 1919.
L’anno in cui venne fondata, finito il conflitto bellico mondiale e nonostante la pianura fosse ancora devastata.
Sin dai primissimi anni d’attività propose una buona varietà di modelli.
- Veicoli da turismo e industriali.
- Senza escludere le auto (dal 1927 al 1929 furono numerose le berline tipo Weymann realizzate su telai Fiat 509 e 514).
- Contemporaneamente proposero degli autobus per il servizio pubblico.
- Arrivando nel 1939 in piena evoluzione e con una certa considerazione sul mercato nonostante iniziavano ad essere consistenti i carichi di lavoro che la guerra impose a tutte le aziende del settore.
Fu proprio nel 1939 che lo stabilimento della Pietroboni venne dichiarato ausiliario.
Convertito alla produzione e riparazione di mezzi militari, di li a poco cambiarono la denominazione sociale facendola passare da „S.A. Pietroboni“ a „Pietro Pietroboni“, lui che nel 1943 vide cessare bruscamente l’attività dopo una violenta occupazione compiuta dalle truppe tedesche avvenuta il 13 settembre, si ritirò con tutta la famiglia ritornando in possesso del suo stabilimento solo dopo la liberazione e nonostante lo stabile fosse stato completamente distrutto da un incendio appiccato dai militari teutonici in fuga.
Del vecchio complesso non rimasero che pochi muri perimetrali, piuttosto scarsi quelli considerabili solidi e completi.
Nell’incendio andarono dispersi tutti i macchinari e l’archivio, ma il coraggio la voglia di ripartire vide anche il Sig. Pietro essere annoverabile nell’elenco di quegli italiani che si fecero forza e vollero iniziare ancora una volta, nonostante tutti i gli sforzi ed i sacrifici fatti negli anni precedenti fossero divenuti cenere.
In tempi che potremmo definire rapidissimi lo stabilimento fu rimesso in grado di ripartire con nuovi macchinari ed una buona scorta di materiali, uscirono nuovamente dei veicoli e alcuni conseguirono importanti riconoscimenti in concorsi di eleganza.
Pietroboni 1952.
Il complesso produttivo crebbe sensibilmente con un nuovo padiglione ed una produzione cresciuta del 25 %, spesso leggendo (uno dei miei libri o rivista che sia) continuo a meravigliarmi per l’entusiasmo e il fervore percepiti, chi scrisse prima di me sembrava entusiasta e desideroso nel voler esaltare una data attività, la forza, il coraggio, determinazione, dimostrati.
Per poi prendendone uno molto più recente (se poi della carta stampata di almeno trent’anni possa definirsi tale), scoprire che anche l’azienda di oggi ha chiusi i battenti, ha abbassato per l’ultima volta la saracinesca non un secolo dopo ma passati pochi, pochissimi, anni.
Va bhe, alla fine prenderò in considerazione una frase recentemente dettami dal caro Andrea, ehehe tu continua a far ricordare, in fondo stai facendo una buona cosa e se hanno chiuso ci saranno stati dei motivi.
Semplicemente hai ragione gli risposi, „“semplicemente““ continuerò a farlo.
L’attività della Pietroboni proseguì sino al 1960 quando anche lei chiuse definitivamente i battenti, senza fondersi con altre, senza proseguire.