Ferrara
Ci eravamo già stati anni fa.
E rispetto ad oggi in quei tre giorni di permanenza riuscivamo a visitarla come merita, oggi sabato 04 giugno 2022 ci siamo tornati per girare fra le bancarelle del piccolo mercatino un’ennesima volta.
Percorriamo a piedi un breve tratto (hanno un perimetro di nove chilometri) di quelle mura.
Erette secoli fa per difendere la città dagli invasori, arriviamo davanti al castello con nelle immediate vicinanze una bella piazza con i suoi portici ed alcune botteghe storiche.
Via San Romano.
Ci siamo arrivati da Piazza Trento e Trieste, con una presenza di portici su entrambe i suoi lati, deve il suo nome alla Porta di San Romano non più esistente ed in prossimità della quale veniva eretta l’attuale Porta Paola.
Era la via che collegava il porto fluviale con la piazza del mercato, oggi è una delle vie più frequentate ed affascinanti della città viste le numerose attività presenti sia sul corso principale che nei vicoletti laterali, noi ci siamo fermati alla panetteria storica in fondo ed abbiamo preso due piccoli pasticci ferraresi; da passeggio; trovandoli sicuramente buoni ma 😉 un pelino pesantini.
Il simbolo della città di Ferrara.
Venne fatto erigere da Nicolò II d’Este per difendere la sua famiglia subito dopo essere stati minacciati da alcune rivolte, arricchendone sia gli esterni che gli interni negli anni con i balconi di marmo e il cortile d’onore (fra i più citati), le modifiche fatte in anni successivi la “trasformarono” in una residenza di corte fortificata.
Ferrara – nella foto lo scalone d’onore.
Eretto su disegno di Pietro Benvenuto degli Ordini in un angolo (quello nord orientale) dell’ex cortile ducale, i lavori iniziarono nel 1472 e terminarono nel 1481.
Ferrara e la chiesa di S. Cristoforo alla Certosa, attribuito il disegno a Biagio Rossetti.
Un luogo della memoria dove riposano tra gli altri molti personaggi illustri della città, caratterizzata da portici curvilinei di una bellezza senza pari (parere personale ovviamente), per chi ci andrà non pensi che visiterà un cimitero ma un assoluto capolavoro del Rinascimento (non solo Ferrarese).
Peccato che (come capitò sin troppo spesso) il passaggio delle armate napoleoniche privò il sito di molti oggetti e tesori, senza dimenticarsi delle profonde modifiche ed abbattimenti subiti dopo che venne acquisita dal Comune di Ferrara e riaperta al culto nel 1813 e dai bombardamenti del 1944.
Palazzo Dei Diamanti.
Un nome dovuto a quei bugnati che ne ricoprono l’intero esterno, sono 8.500 i blocchi di marmo bianco con una caratteristica forma e dalle venature rosacee, edificato nel 1495 su iniziativa di Sigismondo d’Este (fratello del duca Ercole I° d’Este) affidandone il progetto a Biagio Rossetti, ai tagliapietre Gabriele Frisoni da Mantova e Cristoforo da Milano il compito di dare a quei marmi la forma il più simile possibile ad un diamante, io oggi ho provato a guardarlo da vari angoli e con la luce del sole ogni volta ho trovato colori ed effetti diversi.
Ceduto alla famiglia Villa dagli Este nel 1641 per poi nel 1842 diventare proprietà della città di Ferrara diventandone la sede della Pinacoteca e dell’Ateneo, li vengono frequentemente allestite importanti mostre d’arte, noi ne visitammo gli interni anni fa e mi piacque molto il cortile interno.
La Torre dell’Orologio.
Siamo in Corso Porta Reno, eretta nella seconda metà del 500 ( non si ha troppa sicurezza su date o periodo), vi si collocò dapprima la Campana della Ragione, montata su una struttura lignea che si deteriorò irrimediabilmente con la città richiedere l’intervento (1603) dell’architetto Giovan Battista Aleotti per un nuovo sostegno più duraturo e saldo, la modificò facendole assumere l’aspetto che ha oggi.
L’orologio dotato di quadrante luminoso arrivò nel 1864.