Orlandi Renzo.
Quanto qui scritto è ricavato da materiale presente nella mia biblioteca personale, salvo i soliti e necessari LINK per editare.
Carrozzeria Emiliana Renzo Orlandi S.p,A.– Via Emilia Ovest n° 436 – MODENA.
Un cognome comune a ben due dinastie di Carrozzieri Italiani.
Una in Emilia e l’altra Bresciana, ma senza che fra di loro vi fosse un qualche legame, alcunché di comune.
Orlandi Renzo 1859 – con Angelo Orlandi.
Partiva da Crespellano un piccolo comune in provincia di Bologna, con un piccolo stabilimento specializzato nella fabbricazione di carri e carrozze, si trasferirono prima a Bazzano (BOLOGNA) e successivamente a Modina (1880).
Nella “modesta” sede di Casa Molza nel 1892, diventando uno dei più noti ed apprezzati fabbricanti di veicoli a cavallo (un tipico prodotto della zona emiliana), ed apriva una piccola succursale a Roma, che sino al 1896 fornì veicoli per il servizio pubblico ed una serie di tram a cavalli.
Orlandi Renzo 1898 e la comparsa delle prime automobili.
Fu Angelo Orlandi ad intuirne il potenziale, certo che servisse un rapido intervento per seguire quello che definì un “avvenire della motoristica”, convinto lo fosse specie per il settore dei mezzi commerciali ed industriali.
Arrivò un veicolo da turismo realizzato per un telaio del Sig. Banzi (il loro primo tentativo), nel 1899 costruivano un autobus ed un rimorchio per passeggeri.
Questo loro tentare, cercare di proporre nuovi veicoli commerciali.
Li convinse a provarci ancora, comparve così; su telaio del Sig. Bonacini; un piccolo autobus d’avanguardia che fu il precursore di ogni loro futura realizzazione e successi.
Orlandi Renzo 1907, ampliarono i locali.
Seguendo l’andamento del mercato, ovvio che a crescere furono anche le maestranze impiegate, ma purtroppo si stavano avvicinando certe date e i loro nefasti effetti, con l’arrivo del primo conflitto mondiale la ditta fu costretta a convertire la produzione per far fronte alle pressanti richieste militari, produssero autobus, ambulanze, carri speciali di ogni genere ed una piccola serie di carreggi tutti militari.
Orlandi Renzo 1921 la scissione.
Si divise in due tronconi, la “Carrozzeria Emiliana Renzo Orlandi” e la “Giovanni Orlandi”, con il primo esserne il vero successore.
La Carrozzeria Giovanni Orlandi durò davvero poco, veniva ceduta molto presto alla Fonderia Vismara per poi diventare “Officine Padane”.
Nell’immediato dopoguerra il trasporto pubblico stava crescendo sensibilmente.
Con un conseguente consistente sviluppo dei mezzi impiegati, le persone dovevano spostarsi e non tutti potevano acquistare un mezzo proprio, la Orlandi si concentrò totalmente sullo sviluppo e produzione di mezzi per il trasporto pubblico, arrivava il capostipite dei loro veicoli per il trasporto passeggeri un piccolo Omnibus sviluppato sia per il servizio urbano che quello di linea insieme alle versioni turismo e gran turismo.
Un unico mezzo con diversi allestimenti per far fronte alle numerose richieste ricevute, nel 1959 celebrava il suo centenario in uno stabilimento quasi completamente rinnovato, sia nei locali che nelle attrezzature, con l’obbiettivo di confermare e potenziare l’opera di chi li aveva preceduti.
Orlandi Renzo 1960 e il Concorso di Nizza.
Un Concorso Internazionale dove conquistarono il 1° premio assoluto ed il Gran Premio di Eccellenza del Presidente della Repubblica Francese, risultato ottenuto con la concorrenza di oltre 100 veicoli e sette nazioni partecipanti.
Furono molti i riconoscimenti e allori a susseguirsi negli anni, ottenuti sia in Concorsi Nazionali che Internazionali, poco sotto quando vedremo il Meteor ne avremo maggiore evidenza.
Successi tecnici e commerciali che gli aprirono nuovi mercati in Europa.
Orlandi Renzo 1961, al Salone di Torino.
Lì si presentava con una nuova e più moderna linea, riuscendo a conquistare uno dei mercati fra i più ostici, quello Svizzero che era allora già “aperto” alla concorrenza mondiale.
Orlandi Renzo 1962.
Anche il mercato tedesco iniziava a seguire con maggiore interesse l’azienda emiliana, due case teutoniche gli affidarono l’allestimento di alcuni importanti prototipi.
Orlandi Renzo 1955.
Il Sig. Renzo veniva insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro, un altissimo riconoscimento per meriti industriali, seguì dal 1946 al 1955 la nomina a Presidente del Gruppo Costruttori di Carrozzerie conferitagli da suoi colleghi (e concorrenti).
A lui iniziava a subentrare il figlio Angelo Orlando, ingegnere e come il padre profondamente convinto che solo lavorando in un certo modo si potessero ottenere quei risultati, sempre il figlio diventava nel 1956 Presidente dell’Automobile Club di Modena.
Negli anni realizzarono:
Il primo autobus dotato di aria condizionata.
Sempre il primo con ampi finestrini panoramici.
Nel 1964 nascevano i veicoli a montanti inclinati ed ancora una volta i primi.
Non ultima nel 1970 con la nuova carrozzeria Meteor, con un autobus gran turismo realizzato su meccanica del Fiat 343, disegnato dall’Architetto Alberto Rosselli e con lui l’Ingegner Isao Hosoe, con il suo prototipo conseguire nel 1970 il Compasso d’Oro e nel 1971 il Gran Prix d’Eccellence a Montecarlo.
Orlandi Renzo 1972.
La FIAT ne acquisì la quota azionaria di maggioranza, cedettero il restante 30 % nel 1988 ed in quello stesso anno veniva accorpata con la IVECO.
Ma come è già capitato molte altre volte anche oggi devo ricordare anche un altro protagonista.
Iniziava da quasi sedicenne e come tanti doveva portare qualche soldo a casa, andare “a bottega” ed imparare un mestiere, a lui piaceva sagomare e modellare le lamiere dei parafanghi, tanto dal sentire meno di altri la fatica ed imparando più velocemente, era Pietro Muratori.
Uno di quei mezzi che lui aveva contribuito a sagomare venne consegnato alla Scuderia Ferrari, questa serie di esperienze portarono Pietro a voler fondare una nuova carrozzeria, lo fece con suo figlio Mauro, nasceva la Carrozzeria Pietro Muratori, ma magari ne riparleremo, mi sembrava doveroso citarli e scriverci queste quattro righe.