Bentley T by Pininfarina e dannatavintage.
Salone di Londra – 1968.
In quell’occasione la Carrozzeria Pininfarina esponeva una assoluta novità, la sua versione coupè della Bentley T una due porte a quattro posti con un grande bagagliaio.
Sul suo davanti subito riconoscibile per via di quella nuova calandra.
Che sostituiva quella più “classica” della Bentley e comprendeva dei fari rettangolari, posteriormente i fanali ancora una volta tondi avevano una peculiarità, un’intensità variabile a seconda che le luci fossero accese di giorno o durante la notte.
Per la strumentazione interna aggiunsero un contagiri, due sedili anteriori “a poltroncina” separati con forma anatomica ed inclinazione regolabile.
Bentley T by Pininfarina e Lord Hanson.
Fu James E Hanson a convincere Sergio Pininfarina, convinto che un certo tipo di auto potesse convincere i dirigenti Rolls Royce a produrre una nuova coupè di lusso con il marchio Bentley, speranzoso nel poterlo rilanciare visto che a quanto pare ne aveva bisogno.
Credo sia necessario ricordare che le auto prodotte dalla Bentley allora appartenevano ad almeno tre generazioni.
- Quelle costruite dal 1919 al 1931 sotto il controllo di William Owen Bentley, nel 1931 la produzione fu sospesa visto lo stato economico e nominato un curatore fallimentare che decise di venderla al miglior offerente, la Napier la prima a dare concreti segnali e peraltro con il benestare di Sir W.O. Bentley, in concomitanza si fece sotto la Rolls Royce sembrando più “solida” e capace di farne proseguire l’attività.
- Quelle di Derby costruite nello stabilimento Rolls Royce sino al 1939.
- Passando a quelle uscite dallo stabilimento Rolls Royce di Crewe subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Bentley T by Pininfarina, la meccanica.
Mantennero la stessa meccanica che dotava le Bentley T “di serie”:
Motore otto cilindri a V di 90 gradi montato sull’anteriore.
6.223 cmc la cilindrata, due le valvole per cilindro.
290 cavalli a 4.500 giri/minuto, velocità massima 200 km/h, alimentazione a carburatori.
Una particolare cura fu data alla gamma cromatica con la carrozzeria in un verde scuro, nera la tappezzeria e color champagne i tappeti interni.