Garage meccanico.
Vecchie statistiche, 1966.
- La percorrenza media di un’auto in Italia era di 17.000 chilometri annui, 18.000 per la Germania Occidentale, altrettanti per la Gran Bretagna, 9.000 la Francia.
- Circa 47 al giorno e con la maggior parte percorsi in una città.
- Un’ora il tempo passato al volante.
Per poi restare parcheggiata per le restanti 22 23 ore, quando si riusciva od avere un abbonamento in un parcheggio pubblico o privato quello di una concessionaria o del condominio (che nei numeri erano all’incirca 150.000 posti auto), con molte essere lasciate in strada.
A Milano.
Circa 607.000 i veicoli circolanti una vettura ogni sei abitanti.
Le dimensioni di un’auto i suoi ingombri spingevano spesso a scegliere un modello piuttosto che un’altro (con un’auto “grossa e lunga” la fatica aumentava), per quel tipo di auto si pensò ad una soluzione nuova e diversa.
Il garage meccanico una novità.
Un’area occupata da una torre monta-macchine occupante lo stesso spazio orizzontale di qualche parcheggio con le strisce e verticalmente in grado di ospitarne un numero maggiore, gli unici spazi “vuoti” quelli occupati dalle corte rampe per accedervi e senza i corridoi e le rampe di salita/discesa di un qualsiasi altro parcheggio sotterraneo.
Una struttura nuova e priva di piazzole di manovra con l’automobilista non più costretto a percorrere spazi per trovare un posto o fare manovra, risparmiando il 60% di spazio rispetto ad un tradizionale garage a rampe.
Garage meccanico i vantaggi.
- Tempi ridottissimi sia per parcheggiare che per ritirare la propria automobile.
- L’unico percorso da fare quello per pagare il biglietto.
- Privo di ascensore o scale, con l’auto lasciata a livello strada e poi fatta scendere con un apposito elevatore.
- Nessun rischio di furto visto che poteva accedere agli spazi sotterranei solo il personale della società che lo gestiva.
Qualcosa di molto simile ad uno di quelli visti in un film, Fast & Furiors tokio Drift, ma pensato nel nostro paese quasi sessant’anni fa.