Isotta Fraschini D80
Una storia nata nel 1911 quella degli autocarri Isotta Fraschini, quando il Re d’Italia gli affido’ delle importanti commesse per la campagna di Libia.
Dopo una pausa riprese la produzione di autocarri e mezzi pesanti, proprio con l’arrivo del modello D80.
credo sia uno dei camion esteticamente piu’ belli mai costruiti.
Specie considerando il fatto che la casa costruttrice avesse soddisfatto moti palati fini con delle auto splendide, molto lontane; per lignaggio e caratteristiche, da un mezzo pesante, da lavoro.
Sino all’entrata in produzione di questo bel camion
i motori prodotti dall’azienda milanese erano prevalentemente alimentati a benzina, fu l’accordo con la tedesca Man a permetterle di introdursi piu’ “massicciamente” in questo mercato.
Siamo agli inizi degli anni 30, nel ’34, quando arrivo’ il D80.
Un modello sicuramente da menzionare
(sempre per la prima versione) e far ricordare, con una produzione a parte, fu il D80 NM, alimentato a nafta militare, impiegato dal regio esercito come mezzo da trasporto e autocarro da soccorso.
A differenziare i due modelli della prima versione era la cabina
piu’ squadrata e “spartana” quella della versione militare, e con la dotazione di pneumatici specifici, gli Celerflex, adatti ad un impiego su terreni molto diversi fra loro.
Si trattava di un bel autocarro pesante, di quelli a due assi, e con ruote posteriori gemellate.
Di un Isotta Fraschini D80 la prima cosa che si ricorda e’ senza dubbio la cabina, arretrata, con le sue linee indimenticabili, e quelle eleganti “strisce” cromate presenti sulla calandra, che fu realizzata dalla Carrozzeria Zagato.
La seconda versione arrivo’ nel 1937
per soddisfare la nuova normativa che prevedeva una unificazione della produzione che potesse soddisfare alcuni requisiti.
Fra questi le portate massime, i numeri di assi, le velocita’, l’intera gamma (due modelli) dell’Isotta Fraschini D80 venne standardizzata.
Quindi con mezzi aventi caratteristiche costruttive identiche ma con due allestimenti.
Arrivarono l’ Autocarro Unificato Isotta Fraschini D80 CO e il D80 Com nella versione militare.
Se nella prima versione le differenze fra le due cabine erano piuttosto visibili, nella seconda versione le cabine differivano di poco.
Quella militare con spigoli arrotondati e una calandra rettangolare (ovale quella della versione “civile”), e l’avviamento a volano e manovella.
Meccanicamente la versione “civile” era dotata di avviamento elettrico, dotazione che riguardera’ anche la versione militare qualche anno dopo, dopo epressa richiesta da parte del Regio Esercito.
La terza versione arrivo’ nel 1949
prevalentemente per uso civile, prevedeva nuovi paraurti e fari incassati, una versione immediatamente successiva alla fine della seconda guerra mondiale.
Lontane anche da eventuali nuove commesse assegnate dal Regio Decreto.
Vide anche la cessione della licenza produttiva della Isotta Fraschini al gruppo brasiliano FNM Fabrica Nacional de Motores.
Il motore dell’Isotta Fraschini D80, di derivazione MAN
un sei cilindri un quattro tempi ad iniezione, in linea, da 7300 cc, in grado di sviluppare una potenza di 95 cv a 1900 giri.
Lo stesso motore doto’ sia la prima versione che la successiva, con alcune modifiche riuscirono a migliorarne i consumi e dotarli (entrambe le versioni) di servofreno ad aria compressa.
Quasi tutti i modelli vennero allestiti con il cassone posteriore
in legno e telaio in metallo, molto rare le altre versioni, qui in foto una autobotte recentemente restaurata e con una storia molto interessante, descritta su una nota rivista.