Renault Espace V6i RXE, quando uscì la prima versione di questa monovolume francese colpì, lo fece perché era diversa, era capiente e comoda, completamente diversa da molte auto di allora.
Era un furgone??? Un’auto troppo grande??? Poteva piacere e di conseguenza essere venduta???
Queste credo siano alcune delle domande che si fecero sia i progettisti che i venditori, ed anche molti curiosi, molti dei quali poi diventati clienti.
La versione di oggi si staccava nettamente dalla prima, prima di tutto per quel V6, un sei cilindri che faceva anche status.
Le linee molto meno squadrate, più “”dolci””, con un portone posteriore bombato, ben fatto, più appariscente, che si raccorda bene con il frontale ed i nuovi fianchi.
Con un coefficiente aerodinamico da 0,34 (medio), con quell’abitacolo spaziosissimo, dimensionalmente da furgone, ma molto curato e ben rifinito.
Sette posti, seppur gli ultimi due posteriori fossero piuttosto “discrezionali”, spesso venivano lasciati nella autorimessa, per poter usufruire di uno spazio sufficiente nel bagagliaio, anche gli altri sedili erano modulabili o asportabili, permettendo al proprietario di poter avere una vettura, con il numero di posti e lo spazio per bagagli anche ingombranti, desiderato.
Tolti tutti i sedili si notava subito un pianale liscio, completamente diritto, cosa che la prima versione non aveva.
La versione di oggi, la RXE era molto accessoriata, come optional prevedeva “solo” l’ABS e il condizionatore dell’aria, riusciva a competere con molte delle berline di classe medio-alta dello stesso periodo, senza sfigurare nella dotazione ed allestimento.
La Renault ci credeva molto, e non ha certo lesinato con questa vettura.
Certo chi acquistava la Renault Espace V6i RXE doveva “sopportare” una posizione di guida così alta
lontana da una qualsiasi auto sportiva a parità di motorizzazione, ma questa divenne una sua peculiarità, la “guida da autobus” era oramai una sua caratteristica, i suoi clienti ne sembravano soddisfatti ed appagati.
Certo è pur vero che dimensionalmente fosse un’auto più ingombrante e massiccia rispetto ad altre berline, ma la sua guidabilità e maneggevolezza permettevano un adattamento “veloce”, anche per chi era abituato ad una Fiat Uno.
Alle velocità più sostenute, o a pieno carico, riusciva ad avere una buona tenuta di strada, molto stabile, nulla che potesse far pentire il suo proprietario per non aver scelto una berlina più “classica”.
Renault Espace V6i RXE con quel motore molto elastico che nonostante il peso del corpo vettura, le consentiva di essere elastica, con una ripresa mai sotto tono, con una rumorosità contenuta, nella media.
Quei sedili, tutti modulabili, i primi cinque con lo schienale inclinabile, i cinque posti posteriori per i passeggeri si potevano “ripiegare a tavolino” e/o togliere, la fila centrale da tre posti ed i lato guida erano anche girevoli.
Il rivestimento era in tessuto, tutti dotati di poggiatesta e cinture di sicurezza.
(una curiosità) Dalla Matra alla Espace:
la struttura della monovolume francese era mista, con un’ossatura in acciaio, la carrozzeria era formata da pannelli in resine poliestere, ottenute con procedimento ad iniezione e stampaggio.
Soluzione precedentemente collaudata, in buona parte, con la Matra.
Ovviamente la scocca veniva trattata contro la corrosione, per immersione, e con un peso di zinco stimato intorno ai 28 chilogrammi.
Scheda tecnica Renault Espace V6i RXE
MOTORE
Un motore nato dalla collaborazione fra la Renault insieme con la Peugeot e la Volvo.
sei cilindri a V 90°, anteriore longitudinale
albero motore su quattro supporti
distribuzione monoalbero a camme in testa, uno per bancata
due3 valvole per cilindro
monoblocco e testa in lega leggera
raffreddamento ad acqua
alimentazione a iniezione elettronica integrata con sistema di accensione
cilindrata effettiva 2849 cc
alesaggio e corsa 91 X 73
potenza massima 153 cavalli a 5400 giri/minuto
TRASMISSIONE
trazione anteriore
CAMBIO
cinque marce
FRIZIONE
monodisco a secco, comando idraulico
TELAIO
scocca portante
SOSPENSIONI
anteriori a quadrilatero, barra antirollio
posteriori con assale rigido a torsione, bracci longitudinali e barra Phanard
DIMENSIONI
passo 258 cm – lunga 443 cm – larga 179 cm – alta 170 cm
PESO
1390 chilogrammi in ordine di marcia, rimorchiabile 1700 kg.
VELOCITA’ MASSIMA
193 km/h
ACCELERAZIONE da 0 a
60 km/h in 4,4 secondi
100 km/h in 9,9 secondi
140 km/h in 19,7 secondi
CONSUMI
medio 8,7 km/l
urbano 7,2 km/l
guida veloce 5,2 km/l
Allestimento di serie:
impianto stereo
comandi al volante
cerchi in lega
due i tetti apribili
due valigette asportabili
Il suo prezzo di listino in Italia era fortemente penalizzato dall’IVA pesante, come abbiamo precedentemente letto per altre auto pari cilindrata.
SI dovevano sborsare quasi 56 milioni di Lire per questa versione della Renault Espace, quando la versione 2.0 litri ne costava quasi 21 in meno.
Le versioni disponibili nel 1991 erano:
RT 1995 cc motore a quattro cilindri
RXE 1995 cc, la versione più accessoriata della RT pari cilindrata
e la RXE V6i, la protagonista di oggi.
Come la vedo io la Renault Espace V6i RXE:
se dovessi valutare l’acquisto di questo modello, con lo stesso allestimento, saprei che non stia considerando una vettura sportiva, ne è esteticamente lontanissima, lo farei valutandone la non elevatissima reperibilità, il fatto che fosse la versione che definirei più “definitiva” della monovolume francese, con quel motore validissimo.
Poi ho deciso di proporla, seppur in una versione successiva a quella del debutto, in quanto credo convintamente che sia stata una vettura che ha creato un nuovo segmento di mercato, questa versione consolidando, quello delle monovolume.
Una amica di famiglia aveva la versione con la cilindrata più bassa, il 2.0 litri, non era certo un fulmine, lei stessa se ne lamentava.
Era comodissima, seppur ne notai una certa rumorosità interna, ci facemmo un viaggetto, da Desenzano del Garda sino a Firenze, con qualche sosta al distributore di benzina.
La tenne per diversi anni, non facendoci comunque tantissimi chilometri, la usava solo e quando doveva andare a trovare i suoi due figli in Toscana.
Da ventenne non mi entusiasmava, la trovavo troppo grande, sin ingombrante, ma lei quando glielo dissi mi raccontò che un paio di volte ci avesse caricati alcuni mobili, ovviamente non enormi, per portarli a casa di uno dei figli, non facendo alcuna fatica a farceli stare.
In sintesi era un’auto molto capiente, adattissima per le famiglie numerose, o per chi volesse un’auto con la quale poter trasportare merce ingombrante, senza fare troppe tappe.