Fiat 600 Jungla Carrozzeria Savio
eccoci con l’ultima spiaggina del 2019 su dannatavintage.com, prodotta dal 1965 al 1970, una delle spiaggine più conosciute.
“atipica”, non solo per le sue forma
ma soprattutto per il fatto che venne prodotta, seppur in un numero di esemplari non altissimo, circa 3200.
Gianni Agnelli la volle per contrastare la Mini Moke, si rivolse alla Carrozzeria Savio perché realizzasse una vettura pratica, fornendogli (come Fiat) i telai ed i motori.
Condivideva la meccanica con la Fiat 600 D, e gli pneumatici con un’altra Fiat, la 1100.
Sin dall’inizio non furono in pochi a criticarne le linee, troppo squadrate, sembrava più un’auto militare che non una vettura da utilizzarsi per il tempo libero.
Le linee, molto squadrate, il parabrezza abbattibile appoggiandolo su dei gommini posti sul cofano anteriore, un solo tergicristallo, con motorino a vista.

Una versione successiva, si riconosce subito per l’avere le portiere in metallo.
Quegli interni, molto spartani, con una strumentazione composta dal solo contachilometri di origine Fiat, quello della 500.
Comunque presenti le spie più importanti, quelle per olio, riserva del carburante, abbaglianti, temperatura radiatore.

La prima versione quella con la portiera in tela.
Alcune delle critiche le considererei anche comprensibili
se si era abituati ad un certo tipo di spiaggina, spesso molto più ricche, dettagliate e dotate di profili in legno, paragonarle era difficile in effetti.
Dei 3200 esemplari prodotti molti furono consegnati ad alcuni enti dello Stato Italiano, SIP, Guardia Forestale, Carabinieri, Enel.

In dotazione ad alcuni enti e forze Italiane, qui credo siano i Forestali.
Presentata al Salone dell’auto di Torino del 1965, con il nome di Giungla, poi subito modificato in Jungla, realizzata in tre esemplari pre-serie, con poche differenze l’una dall’altra.
Le prime versioni avevano le portiere in tela, piuttosto scomode da chiudere e da muoverne i finestrini, specie nelle stagioni più calde, che poi erano quelle in cui veniva utilizzata più spesso.
Dietro era ben visibile la ruota di scorta, agganciata alla carrozzeria tramite un bullone di sicurezza.

Strumentazione essenziale, si vede anche il motorino che azionava l’unico tergicristallo, diventati due in una ulteriore successiva versione.
La gamma colori della Fiat 600 Jungla Carrozzeria Savio era completa, e prevedeva:
verde in due tonalità, militare e salvia – rosso – arancio – giallo – bianco – beige – blu.
Breve scheda tecnica Fiat 600 Jungla Carrozzeria Savio
la base la Fiat 600 D, inizialmente ne condivideva anche il motore
lunga 3210 mm – larga 1350 mm
peso 600 chilogrammi a vuoto
velocità massima (circa) 95 km/h
Nel 1969 vennero introdotte:
le portiere in metallo
i motorini per i tergi diventarono due
venne anche modificato il baule, prima per poterlo aprire era necessario togliere la ruota di scorta.
Furono necessari importanti interventi proprio sulla parte posteriore dell’auto, la scocca venne irrobustita, montarono anche dei nuovi telai laterali coperti anche da dei lamierati.
Molto probabilmente per rinverdire i fasti tipici delle spiaggine, ne venne approntata una versione speciale, su meccanica Seat, la Kelly 600, prodotta in pochissimi esemplari, dalla G.A.M, una concessionaria del Principato di Monaco.
Le differenze erano:
la ruota di scorta era montata anteriormente, come sulla Fiat 500 Albarella
dietro era montato un bel portapacchi, accessoriato con delle cinghie in cuoio e un bauletto di legno
dalla ruota di scorta partiva una cinghietta, abbastanza lunga dal poter fissare e tenere ben saldo il parabrezza una volta abbattuto
gli interni con una “ricca” mouquette di provenienza nautica, e migliori rifiniture rispetto alla versione base
la capote aveva una struttura e telaio completamente diversi
hardo top in fibra di vetro.
Meccanicamente erano state sostituiti gli ammortizzatori, con degli pneumatici più larghi.
Fra gli optional della Kelly 600 erano disponibili degli interni in midollino e alcuni altri colori per la carrozzeria.
Fiat 600 Jungla Carrozzeria Savio Negli anni cambiarono le motorizzazioni.
Passando da quella della Fiat 600D a lo stesso motore che montava la Autobianchi A112, alcune versioni (pochissime) montarono il motore della Fiat 126.
A montare il motore della Fiat 500R fu la seconda versione, richiesta fatta dallo stesso Savio dopo aver riscontrato qualche problema di surriscaldamento sulla versione precedente.
Le spiaggine, l’ultima per quest’anno.

Nella foto si vedono abbastanza chiaramente i due gommini posti sul cofano anteriore, sui quali si appoggiava il parabrezza una volta abbassato.