Camion vintage.
Mi è capitata fra le mani questa vecchia e rovinata rivista e mentre iniziavo con lo sfogliarla mi è quasi subito tornato in mente un signore che conobbi non pochi anni fa oramai.
Lo incontrai in una ferramenta, in uno dei miei primi giri visite ed in quello che era un mercato completamente nuovo per me.
Avevo da poco iniziato a girare sulle provincie di Mantova e Brescia, con una azienda del settore ferramenta, trovandomi subito bene specie con alcuni e fra questi quella classicissima ferramentina di paese, in se piccola e disordinata, il titolare era però persona che oltre a sapere dove mettere le mani in quel marasma mi risultò subito simpatico, cosa che poi verificai essere stata quasi subito reciproca.
Io un precisetti, con il baule pieno di scatoloni con materiale cartaceo ben suddiviso, con un giro sempre organizzatissimo, ligio nel rispettare giorni ed orari mi trovai quasi spaesato entrando in quel negozio di un paesello sperduto della campagna, non sono un fighetto ma mi si creda, quel negozio andava ben oltre il disordine 😉 .
Camion vintage, Un tre o quattro mesi dopo aver iniziato.
Era là sul presto come al mio solito, saranno state le 7.30 (se non prima), scendevo dall’auto e intravvedevo il Cliente con un signore sulla sessantina e con un fisico „tracagnotto“, forse dovuto al suo non essere alto e con spalle ampie, uno stomaco abbondante, mi avvicinavo invitandoli ad andare a bere un caffè nell’adiacente bar, ricordo che facesse ancora freddo, i vetri del locale erano appannati e dentro ci fosse molto caldo, saranno state le poche decine di metri quadrati e una grossa stufa a legna sistemata sulla parete della porta.
Cosa fai dopo aver salutato, non inizi a farci due parole, almeno per cortesia ??!?
Scoprivo che il signore facesse il camionista ed era appassionatissimo di modellismo, specifico però visto che erano solo camion e camioncini, lo capii quando iniziò a raccontarmi di alcune sue rarità o presunte tali, quelle che custodiva in una teca separata da tutte le altre e che aveva preso in mercatini e su e-bay, non so ma mi ricordava qualcosa 😉 .
Camion vintage, nei mesi successi, fissando sempre giorno ed orario come faccio ancora tutt’ora.
Capitò di prendere altri caffè con loro, tanto che iniziò ad instaurarsi una certa intesa e „simpatia“, sino al giorno in cui mi invitò a casa sua dopo avermi decantato così tanto i suoi salami, arrivavo in una cascina parzialmente risistemata e piuttosto grande, la pensai subito „datata“, lo trovai nell’ampio cortile intento ad asciugare il suo camion verde.
Volendo „lusingarlo“ mi misi a fargli i complimenti sul come lo tenesse, sui come fosse molto in ordine non sembrando esattamente nuovissimo, senza perdersi in altre chiacchiere lui mi aprì la portiera lato guida e mi invitò a salire, cosa che tentai di fare non da imbranato ma non ci riuscii.
Camion vintage, devi mettere la mano qui e il piede così, poi…….
L’abitacolo sembrava una chiesa, pulitissimo e con santini sparsi ovunque, c’era persino una di quelle Madonnine in plastica che avrà prese visitando un chissà quale santuario, la cosa mi “obbligò” a chiedergliene.
Sai sono molto devoto una volta ho quasi rischiato la vita, ero verso la Svizzera e nevicava tanto ero carico stanco e con delle gomme dure/vecchie, ad un certo punto un vecchio uscendo da una stradina secondaria mi costrinse a fare una brusca fermata, io per non centrarlo in pieno mi spostai frenando forte arrivando sul ciglio della strada, il camion stava per cadere nel piccolo fossato che correva lungo il ciglio della strada, me la sono vista davvero brutta.
Me lo accese dando qualche colpo al pedale dell’acceleratore, il rumore del motore si sentiva bene, immagino che dopo essersene accorto mi disse ehehehe si fa rumore ma mi ci sono abituato oramai, poi tu sei abituato con la tua bella auto nuova e non sei „pratico“ di certe cose, lo disse sorridendo con un fare quasi di scherno 😉 .
Entravamo in una vecchia stalla riadattata a cantina o luogo in cui custodiva i suoi salami e cose varie.
Una bella ed alta fila di vino nostrano ben ordinato in cantinette di plastica marrone (se non ricordo male), volle a tutti i costi che lo assaggiassi nonostante alle 9.00 del mattino e dovendo guidare io non lo volessi fare, guarda che mi offendo, dettomi ciò mi sedetti al tavolo dove lui aveva già iniziato a versarlo nel bicchiere appoggiato su un vassoio in metallo luccicante.
Camion vintage, Parlammo per quasi due ore.
Mi mostrò alcuni dei suoi modelli rari che aveva messi sul fondo del tavolone, io bevendo acqua e lui vino ed acqua passammo quel tempo molto serenamente, tanto che smisi di preoccuparmi dei miei orari e del dover andare da quel dato cliente, alla fine pagai il mio cartone, del rosato e qualche rosso con due salami ed un cotechino, quest’ultimo lo portai subito alla cara suocera una volta arrivato a casa.
Camion vintage, Ma con il tempo ci perdemmo di vista.
Io cambiai azienda e zone di competenza, non potendo quindi più andare in quella ferramentina di paese con la stessa frequenza, così oramai le occasioni per rivederci si fecero quasi nulle e ci perdemmo di vista insomma, ed ora mentre scrivo ho pensato che devo richiamare quel Cliente e dopo averlo salutato e chiesto come vada chiedergli subito se quel suo finale vada ancora da lui.
Inzzzooomma devo dire che dopo averlo riletto 😉 😉 mi è un pelino parso così …. come dire ….. da libro cuore ma questo è, se riesco a rintracciarlo faccio e posto le foto 😉 .
Il Camion verde e quei salami.