La Motoplast del Signor Stefano.
Desidero prima di tutto ringraziare il Sig. Stefano e il titolare di una azienda del paese suo amico, con loro ho visto una delle moto più affascinanti che mi sia capitato di vedere sinora.
Sono le 19 passate di un venerdì quando ricevevo una telefonata.
Da un numero che ancora non conoscevo, un gentile interlocutore premetteva di aver visto sul mio BLOG questo LINK e di essere il proprietario di una di quelle moto iniziando a parlarmene, stabiliamo che a quella mia proposta ne dovesse seguire un’altra sulla MOTOPLAST.
Ciao Filippo, come concordato provvedo ad inviarti la descrizione ed alcune immagini riguardanti la mia Motoplast Kawasaki Z 1166 del 1976 il prototipo della versione endurance, una moto realizzata in soli due esemplari, nei documenti allegati avrai conferma che è stata certificata dallo scomparso Virginio “Pippo” Stanga, con una delle due essere pilotata da Raymond Roche ex campione del mondo Superbike.
Con questa moto ho vinto nel 2003 il titolo Classic Open del FIM Europe Alpe Adria, mentre l’anno seguente sono giunto terzo un buon risultato nonostante non avessi partecipato a molte di quelle gare.
36 le moto realizzate.
Ne sono rimaste non più di 10 al mondo, con la mia essere un esemplare unico e in straordinarie condizioni, non credo serva sottolinearne la rarità, negli ultimi due anni la moto è stata ospitata presso la sede della Kawasaki Italia a Lainate, veniva spesso utilizzata in fiere e manifestazioni secelte da loro.
La Motoplast del Signor Stefano, specifiche tecniche della moto:
Motore Z1 equipaggiato con pistoni Borgo alta compressione da 75 mm.
Cilindrata effettiva 1166 cc.
Valvole di aspirazione e scarico maggiorate, con molle di richiamo rinforzate.
Alberi a camme Termignoni Racing (diagramma analogo alla versione Yoshimura).
Scarico 4 in 1 Termignoni da competizione.
Albero motore alleggerito e bilanciato con bielle lucide.
Cambio ravvicinato Yoshimura Racing.
Dischi frizione ad alto attrito con molle rinforzate.
Sfiato del carter modificato per ridurre la pressione interna.
Radiatore dell’olio racing con tubi aeronautici di collegamento.
Carburatori Mikuni modificati con diametro maggiorato.
Forcella Ceriani Racing 38 mm.
Ammortizzatore FAC Racing.
Cerchi Campagnolo Racing a cinque razze in electron (2,50 18” anteriori – 3,5 18” al posteriore).
Pneumatici Avon Racing in mescola (AM22 110/80 18” anteriori – AM23 130/70 18” sul posteriore).
Freni BREMBO Serie Oro 280 mm con pinze racing in lega leggera.
Doppio gruppo ottico frontale Carello da 160 mm.
Potenza effettiva alla ruota 125 HP a 9.500 rpm – coppia effettiva alla ruota 10,5 Kgm a 6.500 giri rpm – peso in ordine di marcia (con serbatoio vuoto) 188 chilogrammi.
72 i telai da competizione prodotti dalla Motoplast nel triennio 1976-1978.
Destinati a motori Laverda 3 cilindri (1000-1200) e Kawasaki (900-1000). Questo esemplare unico prefigura le due versioni endurance ufficiali schierate nell’edizione 1977 della 24h Bol d’Or (una delle quali affidata al veloce esordiente Raymond Roche, futuro campione SBK 1990 con Ducati). La moto ha corso e vinto il FIM Europe Alpe Adria Championship 2003 (cat. Classic Open) finendo terza l’anno successivo, sempre guidata dal pilota Stefano Ricevuti.
Per organizzare la concordata visita presso la MP Dynasty Exhaust (attuale denominazione della storica azienda Soncinese), ove la moto è custodita, ci accorderemo lunedì prossimo.
Un caro saluto , Stefano.
Il Sottoscritto Virgino Stanga, titolare negli anni ’70 della società Motoplast, dichiara con la presente che l’esemplare in possesso del Sig. Stefano Ricevuti appartiene alla prima serie realizzata per la versione endurance, spinta dal motore Kawasaki quattro cilindri serie Z.
Ci saremmo dovuti incontrare il martedì precedente.
Finalmente quel martedì 11 ottobre 2022, è arrivato, dopo essere stato sul presto (come al solito) dal mio Cliente prendevo la mia auto per raggiungere la meta inviatami su w.up.
Ci siamo incontrati presso la sede di una importante azienda specializzata nella produzione di scarichi per motociclette, un venti minuti dopo ci raggiungeva anche il titolare, Stefano iniziava a spiegarmi che tipo di gare ci avesse fatte, arrivati davanti a quell’angolo nel fondo di uno stanzone c’era la moto e con lei un cartellone in memoria ed una tuta da pilota.
La Motoplast del Signor Stefano, un dieci minuti dopo mi chiedeva se volevo vederla senza la carena superiore.
Tolta la sella, svitato il tappo del serbatoio e sganciati un paio di fermi sotto la coda rimaneva un unico pezzo (foto qui sotto), ed ecco il telaio realizzato qualche decennio fa, artigianalmente.
Con un sincero entusiasmo iniziava a raccontarci di alcune gare.
Nelle curve e chicane si comportava così (aiutandosi con ampi gesti), nonostante ne avesse guidate o provate altre per lui; appassionato di competizioni per moto storiche; rimaneva la migliore da guidare in pista.
La Motoplast del Signor Stefano, mentre scattavo delle foto da aggiungere alle altre che mi aveva già mandato.
Cercando di non essere maleducato gli chiesi quanto potesse valere una moto così, pur essendomi fatto un’idea (considerando anche il materiale cartaceo che mi aveva fornito), la sua stima era in linea con quanto avevo presunto, molto sinceramente se avessi certe disponibilità un “”capriccio”” simile me lo toglierei, fa nulla se non guido una moto da decenni ed era una piccola 125, chiamerei Giovanni.