OSI.
Officine Stampaggi Industriali – Torino.
Iniziava l’attività nel 1960 decidendo di impiegare subito macchinari allora molto moderni, tanto dal porla subito in evidenza fra le principali aziende del settore, realizzando anche gli stampi e con l’ausilio di presse potenti varie parti delle carrozzerie, ottenendo una certa autonomia produttiva.
Ad aggiungersi a quei macchinari e stampi un modernissimo impianto per la verniciatura, i reparti per la selleria e di finizione, nel 1960 la OSI iniziava la produzione delle Spider Innocenti S (realizzate in serie), con loro le Fiat 2300 S Coupè e 1300/1500 Familiari, tutte auto progettate dalla GHIA.
L’Avvocato Arrigo Olivetti poteva esserne fiero, lui che l’aveva fondata inseme all’allora presidente della Carrozzeria GHIA Luigi Segre che gli affidava la costruzione dei modelli progettati della Carrozzeria.
Veniva affiancata un’ulteriore attività, per il settore agricolo realizzarono moltiplicatori e riduttori di velocità insieme ad alcuni motori (prodotti dalla O.S. Apparecchi).
Due anni dopo la fondazione periva l’Ingegner Segre e la proprietà passava esclusivamente all’Avvocato Olivetti, nasceva il nuovo Centro Stile dove lavorarono Sergio Sartorelli, Werner Holbl e Tom Tjaarda, coadiuvati da un team di collaboratori e fra questi alcuni giovani talenti.
OSI 1963.
In quell’anno debuttava al Salone dell’Auto di Torino, dove espose una 1200 Spider S su disegno di Giovanni Michelotti che era per loro un consulente stilistico.
L’anno successivo (1964) e sempre a Torino:
- Nello stand della Ford Italiana la Anglia Torino, versione ridisegnata da Michelotti della Anglia e dedicata al mercato italiano.
- 850 Coupè elaborata dalla Carrozzeria Siata.
- E una 1200 S ancora una volta reinterpretata da Michelotti.
OSI 1965.
- Arrivavano le 2600 De Luxe, berlina di lusso a quattro posti su meccanica Alfa Romeo.
- Una Ford Mustang.
- La Alpine Berlinetta.
- Quello che fu uno dei primissimi esemplari di vettura sicura, la Secura Quattroruote OSI che condivideva la stessa meccanica della Fiat 1500, da una idea partita dalla nota rivista e progettata dai tecnici della OSI.
OSI e la FORD nel 1966.
Forte l’intesa fra l’azienda torinese e l’importante casa produttrice statunitense, a confermarlo la Taunus 20 M TS Coupè, auto prodotta in un discreto numero di esemplari.
Carrozzeria OSI 1966 Saloni di Ginevra e Parigi.
- Al Salone di Ginevra oltre alla Taunus presentavano la Fiat 1100 R Spider prototipo.
- Seguita dalla particolare Berlinetta Scarabeo su meccanica Alfa Romeo Giulia 1600 presentata al salone di Parigi del 1966, vettura con il motore montato sul posteriore in posizione trasversale, a quattro carburatori e con la carrozzeria in poliestere armato, rimasta una one off.
- Ancora una volta in collaborazione con la rivista Quattroruote arrivava la Daf-City su meccanica della Daf 746 cc.
OSI e le fuoristrada.
- Con la Cross Country, su pianale della Fiat 124 e ponte posteriore della Campagnola, dotata di differenziale autobloccante e riduttore di velocità.
- Al Salone di Ginevra del 1967 con un’altra fuoristrada, la Week-End su meccanica della Fiat 850.
OSI 1967.
- A Torino con l’ultima partecipazione della OSI ad un Salone dell’Auto, in quell’occasione tre le auto presentate:
- La Silver Fox, una bisiluro da record con lo stesso motore della Renault Alpine da un litro.
- In versione cabriolet la Ford Taunus 20 M TS Coupè.
- Derivata da una Fiat 125 la Estate Car.
OSI 1968.
Anno in cui terminava la produzione di auto e loro parti, proseguendo la sola attività nel settore degli stampaggi e attrezzature industriali.
Storia motoristica.