Carrozzeria Casaro e dannatavintage.
Tutto il materiale qui presente arriva solo ed esclusivamente dalla mia biblioteca personale, salvo nel caso i necessari LINK per editare, ti ringrazio.
Torino 1921 Mario Casaro la fondava.
- Con quasi subito una discreta serie di riconoscimenti ufficiali, per quanto fatto su delle Lancia Lambda e una serie di modelli dove spiccò la Fiat 510 S “rivista e ringiovanita” impiegando il radiatore di una 519.
- Le carrozzerie tipo Weymann spopolavano tra i concorrenti, lui scelse il brevetto concorrente “tipo Kelsch”.
Carrozzeria Casaro e il Brevetto Kelsch.
- Lo impiegò su ogni veicolo che usciva dalla Sua officina, vetture di lusso o mezzi commerciali che fossero.
- Nel 1925 arrivava una delle sue più importanti commesse, per il Maraja del Dolphur realizzò un “Ballon smontabile” applicabile su una Lancia Lambda MK VII oltre ad aver utilizzata la piroxilina come vernice (ne fu il pioniere in Italia).
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Ne diventò il licenziatario per il nostro paese.
Boneschi il Carrozziere di Via Giacosa 19 a Milano non fu mai troppo convinto del Brevetto Weymann che considerava si più “leggero” ma con una scarsa resistenza agli agenti esterni e agli urti, per via di un’ “ossatura” piuttosto delicata e un rivestimento non troppo solido, chiese il permesso alla Casaro per poterlo utilizzare sulle sue vetture.
Kelsch un Carrozziere Francese.
Il suo stabilimento era a Levallois-Perret nei pressi di Parigi, famoso per le sue carrozzerie super ed extra leggere che furono praticamente le uniche concorrenti delle Weimann, la scocca veniva “ancorata” al telaio poggiando su soli tre punti:
- due i longheroni nella parte centrale montati su appositi supporti in peltro, posizionati dove il telaio subiva pochi e trascurabili movimenti.
- Sul posteriore al centro della traversa più estrema del telaio una staffa triangolare montata su un disco in gomma che riusciva ad ammortizzare.
- Il Coupevent non dipendeva dal telaio perchè non andasse ad incidere sulla scocca con nessun possibile movimento.
- Le parti in legni speciali erano collegate/unite da viti e/o bloccaggi brevettati.
- Delle reti in filo metallico vrnivano montate sull’ossatura della carrozzeria, per poi venire ricoperte da parti in pelle o simil tale, nel 1928 Kelsch le sostituì con delle parti in lamiere leggere d’alluminio per rendere più semplice e rapida la verniciatura a spruzzo, interposti da un ampio uso di feltro che oltre a funzionare da spessore serviva per insonorizzare ed isolare termicamente l’auto.
- Wiesmann nel contempo propose la sua “Tole Souple” con un rivestimento sempre in finta pelle e/o similari ma molto liscia e verniciabile a spruzzo.
- I due brevetti ebbero il maggior successo in Francia, Inghilterra e Germania, che furono anche i primi anni ’30) ad “abbandonarli” per gli stessi problemi avuti in Italia.
La sede da dove partì in Via Thonon diventò “stretta”.
- Il Sig. Mario dopo soli quattro anni decise di trasferirsi in Via Nizza, quando però le “carrozzerie elastiche” subirono gli effetti di una forte crisi, dovuta (per lo più) a quel loro essere considerate pericolose ed oramai superate.
- I tempi del Brevetto Kelsch sembravano finiti quando la Casaro ci aveva puntato tanto, tutto.
- L’unica alternativa poteva essere una carrozzeria realizzata tutta in metallo, con costi troppo elevati per loro sull’approvvigionamento e la realizzazione.
Nel 1930 la Pininfarina ne acquistava una parte dei macchinari e degli impianti.
- Il capannone (realizzato da pochissimo) in Corso Trapani aveva minato pesantemente le finanze della Casaro, con le banche premere perché i debiti venissero saldati il prima possibile.
- Si trasferì in Via Stupinigi, tornando a dover ridurre gli spazi e i pochi macchinari rimasti, di li a poco il Sig. Mario si vide costretto a cederne la gestione e responsabilità.
Carrozzeria Casaro e la C.A.S.A.RO. Carrozzeria Società Anonima Rotabili, una nuova ragione sociale che diremmo “forzata”.
- La nuova società ripartì con le auto ed i mezzi commerciali, per poi scegliere solo i secondi e soprattutto gli autobus.
- Nel 1938 rilevava la FAI Fabbrica Automobili Italia di Via Corso Marsiglia, certi che potesse consentirgli una maggiore tranquillità, ma il conflitto bellico fermò gli entusiasmi.
Il Brevetto Gar Wood – Tubocar poteva renderla nuovamente fra le protagoniste del periodo.
Brevetto americano che consisteva in una cassa portante formata da tubi in acciaio dove venivano applicati dei pannelli d’alluminio fissati da viti e rivetti.
Carrozzeria Casaro 1958.
Veniva assorbita dalla Carrozzeria Viberti in qualità di sussidiaria, diventando la S.E.A.C. Società Esercizio Auto Costruzioni che qui avevamo già visto e te ne ripropongo il LINK.
Carrozzieri Italiani.