ATS 1000.
Pontecchio Marconi1968 dopo quattro anni.
Tornava in campo la marca emiliana con la nuova ATS 1000 il 28 luglio sul circuito del Mugello, con il suo collaudatore Romano Martini (detto Sangrilà) che ne aveva curata la messa a punto, con Colin Davis già scelto per guidare la seconda vettura.
Il presidente della società Dottor Giorgio Billi.
Dichiarava la sua ferma intenzione di tornare alle competizioni dopo un’assenza forzata di quattro anni dopo aver passata la profonda crisi del 1964, convinto sulle possibilità che la ATS 1000 stava dando a lui ed ai tecnici.
Ripartiva dopo aver:
- Nuove e modernissime le attrezzature.
- Il reparto fonderia stava lavorando a pieno ritmo.
- Aumentate le superfici coperte dello stabilimento.
- Cento le persone impiegate.
- Fra i dirigenti l’Ing. Giacomo Bianco (ex progettista della OSI), un giovanissimo Tancredi Simonetti ex assistente dell’Ing. Chiti ai tempi della precedente gestione, con loro l’intelligente e capace Alfonso Galvani in qualità di tecnico affiancato dal collaudatore Romano Martini.
ATS 1000 pensata nell’inverno del 1968.
Con un progetto realizzato in pochissimi mesi, per poi essere subito testata a Modena nella sua versione definitiva, seguivano ulteriori prove sui circuiti di Vallelunga ed a Monza.
Il telaio e la carrozzeria disegnati internamente dai tecnici della ATS.
Incaricato per la realizzazione della carrozzeria in lamiera di alluminio il capace ed esperto modenese Fantuzzi, per i successivi esemplari previdero una copertura in materiale plastico (per ridurre di costi ed i pesi).
- Telaio in tralicci di tubi con diametro diverso e l’ossatura centrale a profilo rettangolare, carreggiata anteriore di 1442 mm e posteriore di 1444 mm ed il passo di 2350 mm, con un peso complessivo di 510 chilogrammi.
- Sospensione anteriore a trapezio oscillante con molle ed ammortizzatori tarati e studiati dalla ditta bolognese Dal Fiume, posteriormente sempre trapezoidale ed integrata da piantoni di spinta.
- Scatola dello sterzo a cremagliera realizzata dai tecnici della ATS.
- Cambio Colotti a cinque marce.
- Freni per la prima versione dei Campagnolo nella definitiva avrebbero montato dei Girling.
- Ruote in lega leggera costruite internamente dai tecnici ATS, le posteriori da 13” e canale da 10”, le anteriori da 13” con canale da 8”, Dunlop gli pneumatici.
ATS 1000 montava un motore FORD (montato posteriormente) elaborato dal reparto corse dell’azienda.
Dotato di un nuovo tipo di testa ed alimentato da due carburatori Weber doppio corpo verticali, la potenza superava i 115 cavalli che visto il peso complessivo riuscivano ad essere più che sufficienti.
Motore già affidabile e conosciuto per un’auto completamente nuova, per la fine dell’anno previdero di montare un otto cilindri a V derivato da quello della ex F1.
Da qualche tempo sul motore derivato ci stavano lavorando i tecnici del reparto corse ATS che lo avrebbero montato solo quando tutto il resto fosse a posto.
Ne previdero un certo numero di esemplari.
Da vendere a piloti e team privati e volendoci in un secondo tempo ricavare una vetturetta gran turismo, per le auto destinate alle corse con il FORD aggiornato e migliorato il prezzo di listino era di circa 4.000.000 di Lire mentre per quelle che seguiranno con montato l’otto cilindri il prezzo cresceva di circa un 1.000.000 di Lire.