Il furgone del latte e delle bibite
Sara’ capitato ad ognuno di noi di vederne, anche solo uno, non necessariamente in un film, un telefilm, ma dal vero, nella realta’.
Il furgone del latte e delle bibite, magari quello di un fornitore per bar, quello del signore che portava l’acqua e/o il latte nelle case, da un qualche vicino.
Era quello della centrale del latte, quella della provincia di residenza
con il logo, il marchio, di quel produttore/distributore, con una magnifica grafica vintage.
Ancora oggi possiamo incontrarne sulle strade, su mezzi moderni, con grafiche spesso stampate su teloni.
Il furgone del latte e delle bibite, uno di quelli che aeva le grafiche poste direttamente sulle carrozzerie del furgoncino, con disegni molto accattivanti, fatti senza l’ausilio di un programma di computer grafica.
Tempo fa ne vidi uno
era un raduno per camion e mezzi da lavoro, fuori dall’uscita dell’autostrada Brescia ovest, e ancora oggi mi rammarico per il non avergli fatto nessuna foto.
Amo la pubblicita’ vintage
tanto quella su mezzi vintage, “applicata” in un dato periodo, con l’intento di promuovere un dato marchio o il nome di un piccolo imprenditore “locale”.
Alcuni di questi li possiamo “ricordare” avendoli visti in una collezione dedicata, acquistabile in edicola qualche anno fa.
Alcune case produttrici di modellini ne propongono ancora, in varie scale, seppur in molti casi siano modellini di varie case costruttrici con vari marchi.
Andando dal panettone, alla fabbrica di biscotti, all’amaro o cordiale di qualche decennio fa.
Il Signore del furgone del latte
Quando ero piccolo, nel paese in cui abitavo, ricordo un piccolo furgone, tutto bianco, con una bella grafica dove era visibile il nome di un’azienda che distribuiva latte nella provincia.
Lo vedevo spesso davanti ad alcuni negozi di alimentari, molti dei quali spariti in questi decenni, dopo l’arrivo dei troppi supermercati.
Lo guidava un signore molto simpatico, piccolo, un pelino tracagnotto
ogni volta che ci vedeva mentre eravamo li fermi ad aspettare la corriera per andare a scuola, ci dava le brioches, quelle confezionate, della stessa marca del latte.
Ricordo anche che la cosa poteva trasformarsi in tragedia, i genitori del Marcello, persone leggermente sospettose, temevano che in quelle merendine ci potesse nascondere la droga.
Erano i tempi degli sconosciuti fuori dalle scuole, anche le elementari, che secondo alcuni davano la droga ai bambini, nascondendola nei dolciumi.
Una mattina, i due genitori sostarono nella loro auto sino all’arrivo del furgoncino, uscirino e con fare piuttosto minaccioso chiesero all’autista cosa ci mettesse nelle brioches.
Diciamo che lui si insusto’ (arrabbio’ alla bresciana), aprendone una da loro scelta e mangiandosela molto nervosamente.
Per un po non ci diede piu’ nulla, tanto da portarci a fare una riunione nella mia salvapiante, una piccola serra che avevo costruito per curarci delle piante.
Una riunione molto convulsa, dove volarono paroloni
quelli che non ti aspetteresti da dei bambini, alla fine decidemmo di andare dai genitori dell’amico e invitarli a scusarsi con il signore del latte (così lo chiamavamo).
Dopo una loro certa riluttanza e poca voglia, riuscimmo a convincerli.
La mattina seguente, stessa scena, loro in macchina ad aspettare, noi fuori a fare altrettanto.
Arrivo’, vedendoli scendere ando’ subito sulla difensiva, ma il papà di Marcello si fece subito vicino tendendogli la mano e scusandosi.
Alla fine, la faro’ breve, ci trovammo tutti li a mangiare una brioches, bambini, genitori, e il Signore del furgone del latte.
Vi ricordo alcuni link (con anche Il furgone del latte e delle bibite)
Spero comprenderete.
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Grazie.