Mondial 200 CC
La Mondial, una delle più note case motociclistiche italiane, la cui sede era a Milano, dopo i successi conseguiti nelle competizioni, vincendo due titoli nel ’49 e nel ’50, propose questa splendida motocicletta.
Rispetto ad altre fu capace di conquistare due titoli mondiali, e solo successivamente cimentarsi nella produzione di moto “per tutti i giorni”.
Si badi che non è una cosa da poco.
Ne abbiamo già parlato, ma mi si lasci ricordare che la sua storia parte dalla produzione di motocarri, sotto la guida dei Conti Boselli, a Piacenza nel 1936.
Uno dei fratelli, Giuseppe, notoriamente un appassionato di motociclette, convinse uno dei migliori tecnici di allora, Alfonso Drusiani.
Dalla loro collaborazione ne uscì un capolavoro, una 125 da corsa, subito vincente, superiore a tutte le altre.
Sul serbatoio avremmo potuto leggere F.B. Mondial, per inciso Fratelli Boselli Mondial.
Campionato mondiale
Nel moto-mondiale del 1949
vinse il campionato Conduttori nella classe 125 il pilota era Nello Pagani, sempre nello stesso anno anche il titolo costruttori, sempre nella classe 125 cc.
L’anno successivo, nel 1950
sempre nel moto-mondiale, vinse il titolo Conduttori con il pilota Bruno Ruffo e quello Costruttori, sempre nella 125 cc.
moto-mondiale del 1951
campionato Conduttori con Carlo Ubbiali e Costruttori, classe 125 cc.
In quello del 1957 vinse
campionato Conduttori con Cecil Sandford nella classe 250 cc, con Tarquinio Provini nella 125 cc., e in entrambe le classi quello Costruttori.
Campionato Italiano
Nel 1950
il Campionato Italiano Conduttori di prima categoria nella classe 125 cc. con Carlo Ubbiali, nello stesso anno anche il Trofeo Internazionale delle Industrie.
1951
ancora una volta il Campionato Italiano Conduttori di prima categoria, sempre nella 125, ed ancora una volta con l’Ubbiali.
1952
Arrivò uno dei suoi migliori anni in assoluto, specie nelle competizioni su suolo Italico, con un altro Campionato Italiano Costruttori 1° cat. con il fedelissimo Ubbiali, quello Nazionale di Velocità Austriaco con Alexander Mayer, e l’Italiano 2° categoria con Adelio Albonico.
La moto era sempre la fantastica 125 cc., sempre molto vincente.
1953
Sempre con la 125 cc. il Nazionale Austriaco con Alexander Mayer, quello Olandese con Lodewick Simons, e l’Italiano seconda categoria con Remo Venturi.
1954
Classe 125 cc. 😉 come sempre, Campionato Nazionale Olandese con Lodewick Simons, Italiano Conduttori 2° categoria con Tarquinio Provini, Italiano Marche 2° categoria.
Mi si lasci ricordare che Tarquinio Provini e’ considerato uno dei migliori piloti di sempre, ovviamente senza voler togliere nulla a nessuno.
1955
Campionato Italiano Conduttori 1° categoria classe 125 cc con Tarquinio Provini
1956 e tre titoli
stavolta nella classe 175 cc con Tarquinio Provini, Campionato Italiano Motocross con Emilio Ostorero, il 16 volte campione di Motocross, e il Campionato Italiano Juniores classe 125 con Francesco Villa.
Nell’anno in cui vinse di più, il 1957
nella 250 cc il campionato Italiano Seniores con Tarquinio Provini, e il Campionato Italiano Marche Formula Uno, anche quello inglese marche
con la 125 cc l’Italiano Seniores sempre con il Provini, l’Italiano Marche Formula Uno, e l’Inglese Marche
Emilio Ostorero ancora una volta quello Italiano Motocross.
1961
“solamente” l’Italiano Seniores, classe 125 cc con Francesco Villa, lo stesso che fondò anche un suo piccolo marchio che produceva anch’esso moto.
1962
Francesco Villa nella Classe 125 nel Campionato Italiano Velocità Seniores
Alfredo Balboni che vinse il Campionato Italiano Montagna Formula2 con una 125 cc.
1963
I piloti F.B. Mondial sembravano rimanere piuttosto fedeli, ecco che con il Villa vinse un altro Italiano Velocità Seniores e sempre nella classe 125 cc.
1965
sembrava oramai finita l’epoca dei tanti successi in un anno, la Mondial si mantenne comunque su livelli ancora importanti come numero di vittorie, nel 65 vinse l’Italiano Velocità Senior ancora con Francesco Villa, e il Francese Velocità con Jacky Onda.
1967
nel suo ultimo anno come vittorie di un campionato, vinse ancora l’Italiano Velocità Seniores con il bravo e fedelissimo Villa, classe 125 cc.
Chi ha pressapoco la mia età (47 anni) ricorderà di aver visto una Mondial gareggiare nella 125 cc, “combattendo” con le Aprilia e le Honda, non riuscendo; però; a replicare i successi ottenuti in quello che allora era un recente passato.
Va sempre ricordato che nonostante non abbia più vinto nessun titolo mondiale, riuscisse ad essere quasi sempre competitiva, finendo molto spesso fra le prime tre.
Oggi il marchio produce ancora motocicli, ma ne rimane solo il nome, l’attuale produzione non ha nessun legame con i primi proprietari e fondatori, che sono rimasti “solo” i proprietari del marchio.
La “nostra” Mondial 200 CC era una di quelle famose 125 con un incremento di cilindrata
e la cosa piacque parecchio ai clienti Mondial di allora, lieti nell’avere una bella motocicletta il cui motore era esteticamente molto simile a quello che vinceva così tanto in molte parti del globo.
Il successo nelle vendite della Mondial 200 CC indusse i proprietari
ad approntarne una versione “da corsa”, ottenendo 12 cavalli in grado di spingerla a quasi 120 km/h.
In quel periodo alla Mondial tecnici e proprietà vivevano una certa frenesia, tanto dal farli lanciare sul mercato la 175 cc., una monocilindrica a quattro tempi, che riuscì a battere la sorella maggiore.
Correre costava, tanto dal portare la “piccola” casa italiana a doversi ritirare dalle competizioni, e concentrarsi solo sulle moto in produzione.
Se inizialmente partì con le moto da corsa per poi dedicarsi a quelle in produzione
questo tipo di esperienza avrà sicuramente giovato, che avrà poi portata sulle moto che finivano nelle concessionarie.
Spiace però sapere e sottolineare che non ebbe mai, commercialmente, vita facile, restando un’azienda pressoché di nicchia.
Una cortesia, vogliate leggere i link
per capire i nomi che hanno contribuito a rendere grande il marchio Mondial, e il come sapesse circondarsi di persone capaci, spesso alcuni di loro oltre ad essere capaci a guidare erano degli ottimi tecnici e/o collaudatori.
A proposito, se non ricordo male nel museo Honda, l’unica moto non della casa giapponese, e’ una Mondial 175 cc.
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