Lancia Superjolly “spiaggina”, derivato da un mezzo commerciale che la Lancia presentò qualche anno prima, nel 1963 e mantenuto in produzione sino al 1970.
Il Superjolly era la versione “migliorata” del Jolly
Il Jolly aveva come base la Lancia Appia, il Superjolly aveva un passo leggermente più lungo rispetto al suo predecessore.
Le sospensioni erano indipendenti, la trazione anteriore, il motore era posizionato in basso, il tutto consentì di ottenere un vano di carico molto capiente.
Due le versioni.
Ebbe un discreto successo, la prima versione venne prodotta in 1674 esemplari, la seconda in circa 1272, complessivamente furono 2948 gli esemplari prodotti.
Inizialmente dotato un cambio a tre velocità, che sui successivi veniva portato a quattro, completamente sincronizzato, come per la stessa Flavia.
Anche il motore cambiò negli anni
passando dal piccolo 1500 cc (oggetto di molte critiche) ad un 1800 cc, seguendo ancora una volta le modifiche per la Lancia Flavia.
Nel 1967 venne anche dotato dell’iniezione meccanica di carburante Kugelfischer
forse un pelino in ritardo, infatti di modelli dotati di tale dispositivo ne furono prodotti pochissimi.
Lessi tempo fa che la Flavia per la Lancia fu il modello che finalmente, e definitivamente, le permise di entrare nel mercato del trasporto commerciale leggero.
Anche considerando il fatto che le sue principali concorrenti interne, Alfa Romeo e Fiat, fossero da tempo ben inserite in quel redditizio mercato.
C’era una forte e redditizia domanda “statale”, di mezzi come autoambulanze furgoni e piccoli autobus.
richieste sino ad allora soddisfatte dai suoi concorrenti, come per le vetture di servizio per le F.O., per via di prezzi di listino considerati troppo alti e con poche possibilità di scendere a compromessi.
Certo è pur vero che con le derivate della Ardea la stessa Lancia avesse già soddisfatto alcune richieste, ma rimanevano comunque troppo esigue per un marchio allora così importante.
Il Jolly fu il primo ad essere dotato sia di porta posteriore che laterale, ma con un vano di carico non ottimale per via della trazione posteriore.
La domanda di mezzi commerciali “leggeri” era in continua crescita
mezzi che fossero pratici, con ampi spazi di carico, dotati di un’apertura laterale e posteriore, cosa che convinse la dirigenza Lancia a produrre un mezzo che avesse anche queste caratteristiche.
In Italia la Alfa Romeo costruì il primo “furgone” a trazione anteriore
seguendo il Matador di produzione tedesca (1949), e riscuotendo subito un forte successo interno, anche grazie alla sua versione a gasolio, diventando uno dei furgoni più venduti e conosciuti degli anni 70.
Per correre ai ripari, nel 1963, la Lancia presentò il Superjolly, con quel vano di carico basso ed ampio, dotato di quattro freni a disco.
Alla Carrozzeria Boneschi venne subito commissionato lo studio per una autoambulanza
richiesta che venne soddisfatta molto rapidamente ed altrettanto riuscì a soddisfare la forte richiesta, erano ordinabili presso le concessionarie ufficiali della Lancia.
La versione “spiaggina”
Di “variazioni sul tema” aventi come protagonista il bel mezzo commerciale della Lancia credo siamo in molti ad averne viste, dal pulmino, all’autoambulanza, arrivando persino ad una specie di pick-up.
Credo che questa versione spicchi, per almeno due motivi, è un modello unico, venne prodotto direttamente dalla stessa Lancia, nel 1962 presso lo stabilimento di Chivasso.
La base fu un’altra versione speciale del Superjolly
al piccolo autobus tagliarono il tetto, modificandone anche gli interni, rivestendoli in alcantara, la vernice originale era blu e bianco.
Inizialmente, come tutti i Superjolly, anche questa versione condivideva il motore con la Lancia Flavia, era un 1500 cc con soli 58 cavalli.
Il taglio del tetto e le modifiche agli interni
Con questa modifica il mezzo venne sensibilmente alleggerito, e molto probabilmente diventò più veloce, anche se, vistone l’utilizzo, la sua velocità non doveva essere così importante.
In occasione della visita del Papa venne ulteriormente modificato negli interni.
Personalmente sul Lancia Superjolly “spiaggina”
Come abbiamo già visto con la Alfa Romeo Giulia Super Torpedo della Carrozzeria Colli, anche in questo caso non venne mai immatricolato, rimase in fabbrica ed utilizzato come mezzo per le visite di importanti personaggi.
Ora, visti anche alcuni precedenti
premetto subito che questo mezzo commerciale modificato mi piace, e molto.
Ti invito a contestualizzarlo nel suo periodo, provando ad intuirne i perché sia stato realizzato, non limitandosi al solo e subito giudicarlo.
Se anche sulle mie riviste viene definito uno “spiaggina”
ancora una volta devo esprimere alcuni dubbi, delle perplessità, sul poterlo definire tale, preferendo “pulmino aperto”.
Il Lancia Superjolly “spiaggina” non venne mai portato su una spiaggia, ma venne immatricolato
restando “chiuso” nello stabilimento Lancia, ed utilizzato solo in occasioni molto speciali.
Ma quelle modifiche sulla carrozzeria sono tipiche di una spiaggina, e l’eccezionalità di questo mezzo è data dal fatto che la sua base fosse un mezzo commerciale, un pulmino.
Io fra i mezzi prodotti in quegli anni, in quel decennio, non ho memoria che ne avessero prodotto e/o modificato uno (anche solo lontanamente) simile.
Mi piace, ha una sua storia, una sua particolarità, fu la stessa Lancia ad allestirlo, cosa altro dovrebbe servire per convincermi???
L’unico vero peccato è che io sia riuscito a trovare pochissimo materiale sul Lancia Superjolly “spiaggina”.
Sia sulle mie fonti cartacee che su internet, anche dopo che ho provato a contattare il vecchio proprietario non ricevendo alcuna info, e nonostante abbia insistito.
Sulle stesse riviste e libri ho trovato solo alcune foto, inserite fra quelle di altri mezzi “particolari”, senza troppe descrizioni.
Spiaggine “commerciali”.