Fiat Dino.
Tutto il materiale ivi presente deriva dalla mia fornitissima biblioteca personale, con nulla preso dalla rete e/o da altri siti o blog, Ti ringrazio.
Due le versioni per uno dei modelli più belli e sportivi realizzati dalla FIAT, entrambe aggiornate seguendo il più possibile alcune delle indicazioni ricevute da clienti ed appassionati, partendo:
Dall’aumento della cilindrata.
Ed arrivando alle nuove sospensioni posteriori indipendenti, con braccio oscillante inclinabile e montante telescopico, mollone elicoidale e barra stabilizzatrice trasversale su ogni assale, essenziali per migliorarne la guidabilità e la tenuta di strada.
Quelle apportate al sistema frenante (migliorato), marca ZF e differente rispetto a quello già visto sulla versione precedente.
- Reso più „efficiente“ mediante l’adozione di un nuovo doppio circuito, con uno che agiva su tutte quattro le ruote e il secondo sulle sole anteriori.
- Il tutto per rendere più sicura la vettura in caso di eventuali anomalie all’impianto, riuscendo a mantenere comunque la frenatura sulle ruote anteriori.
- Una nuova pompa ausiliaria per la depressione, con il servofreno che entrava in funzione anche in caso di scarsa depressione e in grado di „“correggere““ sempre la frenata.
- Mantennero il correttore di frenata sulle ruote posteriori.
Fiat Dino, alcuni nuovi dettagli estetici.
- Le griglie dei radiatori.
- Ritocchi alla carrozzeria.
- Cruscotti rinnovati su entrambe le versioni.
- Sulla coupé l’adozione di nuovi interni ed i sedili anteriori dotati di poggiatesta.
Erano comunque auto già piuttosto valide, con meccanica ed estetica di un certo livello, tanto che non furono necessarie troppe modifiche, se non quelle essenziali.
Ovvio che per l’adozione delle nuove sospensioni posteriori indipendenti (molto simili a quelle montate sulla Fiat 130) apportarono importanti modifiche al pianale per poterci ancorare la scatola del differenziale e le nuove sospensioni, con la trasmissione del moto alle ruote tramite semiassi con doppi giunti cardanici.
Fiat Dino, la Spider disegnata dalla Pininfarina e la Coupé dalla Carrozzeria Bertone.
- Il motore potenziato sino a fargli raggiungere la cilindrata di 2418 cc.
- Alesaggio e corsa 92,5 X 60, circa un 20% in più rispetto alla versione precedente.
- Sulla potenza massima l’incremento verificato era del 12%, passando da 160 a 180 cavalli, rendendo il propulsore più elastico e con una conseguente migliorata guidabilità.
- 1375 chilogrammi il peso complessivo per la Coupé e 1250 per la Spider, sostanzialmente gli stessi delle versioni precedenti.
Le principali modifiche al nuovo motore:
- Nuovo albero rinforzato.
- Ventilatore elettrico per il raffreddamento maggiorato.
- Nuovo anche il radiatore, di maggiori dimensioni e capace di raffreddare efficacemente l’auto.
- Sempre con tre carburatori l’alimentazione, tutti doppio corpo invertiti.
- Accensione con sistema Dinoplex a scarica capacitiva.
- Trasmissione rivista ed aggiornata in funzione della nuova cilindrata e potenza in cavalli.
- Frizione monodisco da 230 mm.
LA SCHEDA IN SINTESI:
Qui sotto sono indicate le caratteristiche del motore, ed i due modelli sono distinti da dati fra parentesi per la versione Spider.
MOTORE.
Anteriore a sei cilindri a V.
Cilindrata effettiva 2418 cc.
Trazione anteriore.
FRENI.
A disco su tutte quattro le ruote.
DIMENSIONALMENTE.
Lunghezza 4,5 mt (4,13 mt) – larghezza 1,69 mt (1,71 mt) – altezza 1,31 mt (1,27 mt) – passo 2,55 mt (2,28).
PREZZO DI LISTINO.
4.100.000 Lire per la versione Coupé e per la Spider 3.930.000 Lire – 106.104 la tassa di circolazione.
Cambio con nuovi rapporti:
- I° 2,991 65 km/h.
- II° 1,763 110 km/h.
- III° 1,301 150km/h.
- IV° 1 195 km/h.
- V° 0,874 205 km/h per la Coupè e oltre i 210 km/h per la Spider.
- Differenziale „adattato“ dotato di una coppa alettata per raffreddare l’olio.
- Gli pneumatici di sezione più larga, 205 X 70 VR.
Prestazioni.
Partendo da fermo 16 secondi per i primi 400 metri – 29,5 il chilometro per la Coupé.
Per la Spider i tempi sulle due distanze erano di 15,5 e 28,5 secondi.