Museo dell’Auto.
Tutto il materiale qui presente arriva esclusivamente dalla mia biblioteca personale, salvo i necessari LINK per editare.
Buona lettura e Ti ringrazio.
Allora veniva definito il “Saloncino delle sportive”, siamo nel 1968.
- Lì erano esposte auto da competizione.
- In quella che era la sua terza edizione consecutiva.
- Seguendo quelle che venivano da maggior tempo proposte in Europa.
In quell’edizione le auto del Cavallino furono le protagoniste.
Si videro una Dino F2 modello ’68 e P4 Can-Am, con loro la Alfa Romeo 33 Daytona e una Porsche 910, oltre alle auto alcune parti di carrozzeria, dei motori e accessori.
ABARTH.
Nutrita la rappresentanza delle vetture esposte dalla Casa di Corso Marche:
- Monoposto Fiat Abarth Pininfarina da record, subito visibile nell’atrio d’ingresso.
- 1000 Gruppo 5.
- OT 1300.
- 1000 Barchetta omologata (allora di recente) per il Gruppo 4.
Museo dell’Auto – Alfa Romeo e Autodelta.
La casa milanese con la sua emanazione sportiva esposte al secondo piano, al posto d’onore appena salite le scale:
- Alfa Romeo 33 Daytona.
- 33 Strada carrozzata da Scaglione di lato.
- Motore quattro cilindri e 4 valvole per la F2, 205 i cavalli a 8400 giri/minuto, proposto in vendita a 3.500.000 Lire.
- L’8V Tasmania da 2500 cmc, motore da 315 cavalli a 8.800 giri/minuto proposto a 6.000.000. di Lire, che come quello qui sopra era dotato di iniezione Spica.
- Duetto con elaborazione tipo GTA Spider Autodelta, per le gare del Gruppo 3.
ALPINE.
La berlinetta che partecipò alle gare del Trofeo Prototipi, presentata su iniziativa della Renault.
AUTOGERMA.
L’importatore per l’Italia del marchio Porsche e VW, con:
- una 910.
- Monoposto Beach per la Formula V (qui un mio link su quella formula).
Museo dell’Auto – BANDINI (un mio LINK).
Con la 1000 Prototipo in edizione rinnovata, con carrozzeria berlinetta ma non del tutto ultimata.
BONETTI.
Monoposto 850 edizione ’68, dotata di una nuova carrozzeria più profilata rispetto alle versione immediatamente precedente.
CONRERO.
Una Renault Gordini Gruppo 2 del noto preparatore torinese, versione speciale per i rally e dotata di una specifica dotazione nell’abitacolo.
DAGRADA.
Con una particolare versione di una 850 il cui motore era piuttosto avanzato sino alle spalle del pilota, dotata di un distanziale tra il volano ed il cambio.
DE SANCTIS, un mio LINK.
Prendendo tutte le soluzioni impiegate nelle sue F3 presentava una 850 elaborata.
DI GASPARE.
Il costruttore romano ed un’altra 850, la Lucky che vinse l’ultima gara della sua categoria con alla guida (1967) Picchi.
DINO esposta nel salone centrale.
Monoposto in seconda edizione (1968), era destinata a Ickx.
FACETTI.
Due le auto elaborate:
- Fulvia HF R.
- Fulvia Zagato Gruppo 3.
FIAT.
Nel suo stand una Dino il cui motore derivava dalla omonima F2.
Museo dell’Auto – GIANNINI.
Berlinetta con meccanica derivata dalla Fiat 850, motore di 982 cmc e Carrozzeria Francis Lombardi, era forse quella con il colore più “particolare”, un giallino.
GUARNERI.
Anche lui con un’auto derivata dalla Fiat 850, ma più “classica” e voluminosa rispetto alle berlina prodotta a Torino.
ITALMOLLE.
Presentato da Enrico Lamperti un motore quattro cilindri 1000 cmc derivato dal Fiat 1100, la distribuzione con valvole a fungo sostituita da una a piastre rotanti, molto simile a quella che si poteva vedere su un’auto inglese la Aspin.
LANCIA.
Presente con due Fulvia, una Zagato e una HF R Prototipo da rally.
MAGLIOLI.
Con un modellino in scala, presentato dal coordinatore del progetto Panther un’auto pensata per le Gare Prototipi.
MARTINI.
Utilizzando un altro marchio, MACO ed una 850 elaborata.
Museo dell’Auto – MZ.
Zambarbieri il titolare del marchio era presente con la sua 850 proposta ad prezzo di listino di 1.500.000. Lire, da molti apprezzata per la sua semplicità ed accuratezza.
OL-GA.
Dotata di ruote in lega e generosi pneumatici racing la sua 850, peccato che le dimensioni delle gommature non avessero convinto tutti visto che non erano permesse dal regolamento e di conseguenza proposte (molto probabilmente) solo per colpire, fare “scena”.
SERENISSIMA.
- La Scuderia del Conte Volpi esibiva una Ferrari Testa Rossa 1961, una vettura che vinse diverse gare e fra queste una 24 Ore di Le Mans, era l’unica sopravvissuta di quella ristrettissima serie di meraviglie.
- Contemporaneamente presentava il progetto di un nuovo prototipo da tre litri con telaio Lola, che una volta ultimato avrebbe corso anche lui a Le Mans con Piper alla guida.
TADINI.
Da Pavia con le sue trasformazioni di motori Fiat 500, 850, 124 ed Alfa Romeo Giulia.
Museo dell’Auto – TANESINI.
E l’unica vettura della Formula 850 con avantreno a molle interne.
TECNO.
I Fratelli Pederzani e la loro giovanissima azienda con un discreto lotto di vetture:
- una nuova F2.
- F3 edizione 1968.
- l’inedita 850.
- K 250.
TORINO.