Alfa Romeo Giulietta Turbodelta
La prima versione della Alfa Romeo Giulietta Turbodelta venne presentata nel 1982.
A colpire fin da subito fu il motore, elaborato dalla AUTODELTA, un 1962 cc sovralimentato, completamente in alluminio, 175 i cavalli a 6000 giri (per la prima versione), un’accelerazione mostruosa, dei freni potentissimi dotati di una doppia pompa, su ciascun disco, e con la sua inconfondibile estetica .
Se gia’ la Giulietta era una vettura dalle ottime prestazioni
questa con un rapporto di compressione di 7,5:1,175, pneumatici da 195/60, il cambio della GTV da due litri, e una frizione monodisco a secco, era una bomba.
Se poi consideriamo che stiamo parlando di una trazione posteriore
con il cambio alloggiato posteriormente (tansaxle), il ponte De Dion con parallelogramma di Watt sempre posteriormente, anteriormente le sospensioni erano indipendenti con quadrilateri sovrapposti e barre di torsione.
Insomma se non lo si era capito, era una auto da corsa che si poteva acquistare in una normale concessionaria.
Si da corsa, anche per via di un peso contenuto, 1035 Kg. (era una berlina di medie dimensioni)
una velocità massima di 206 km/h
una striscia rossa lungo tutta la carrozzeria (sempre per la prima versione)
uno scarico dimensionalmente generoso, e (se non bastasse)
il logo Autodelta sul cofano posteriore.
Delle 500 previste, ne furono realizzate “sole” 361, prodotte dal 1983 al 1984, fra pre-serie e successiva.
La seconda versione, quella piu’ definitiva
era approntata sulla Giulietta che aveva appena “subito” un lieve restyling, rispetto alla precedente aveva ancora lo scudo in nero opaco, un nuovo scarico con forma conica, la carrozzeria era prevista solo nera, con la piccola striscia rossa lungo i fianchi.
La MKII aveva le sospensioni Koni, una nuova turbina una KKK, in sostiutizone della precedente AVIO che aveva dato alcuni problemi in affidabilità, con dei carburatori Dell’Orto DHLA40G.
Pesava 1140 Kg. 105 in piu’ rispetto alla pre-serie, aveva 170 Cv, contro i 175 della precedente.
In sintesi:
Una berlina, con il bialbero Alfa Romeo, tutto in alluminio, con una cilindrata di 1962 cc, elaborato dalla AUTODELTA.
La pre-serie, condivideva alcune parti della meccanica e degli interni con la GTV 2000:
il cambio e la frizione monodisco a secco, i cerchi in lega della GTV6 ma in tinta con la carrozzeria, i sedili in tessuto texalfa.
Dalla Autodelta venne preso il motore della berlina di serie, posizionato anteriormente longitudinalmente, a trazione posteriore, un tranxasle e sapientemente modificato montando una turbina.
Inizialmente montava una Avio, dimostratasi poco affidabile, sostituita subito con una KKK, che veniva lasciata nel baule dell’auto, perche’ fosse successivamente montata nell’officina della concessionaria.
Esteticamente la si riconosceva per la striscia rossa (MKI)
tutta intorno alla carrozzeria, uno scarico maggiorato, e (ovviamente) il logo Autodelta posizionato sul cofano posteriore, sulla parte sinistra.
Anteriormente lo scudo era nero opaco, come era nera metallizzata la vettura, l’unico colore disponibile.
Poco tempo dopo arrivo’ la versione definitiva (la MKII)
quella la cui base era sempre la Giulietta quella che aveva appena “subito” un lieve restyling, perche’ la versione speciale dell Autodelta aveva sempre e comunque come base la vettura in produzione.
Rispetto alla pre serie sulla Alfa Romeo Giulietta Turbodelta la striscia rossa divento’ un “filetto”
(sempre rosso), furono cambiati i cerchi in lega con dei nuovi Speedline (gomme Michelin TRX 200/60 HR365) e lo scarico, e mantenuto lo scudo nero opaco.
Sul cruscotto venne inserito il manometro della turbina
come si vede nella foto, posizionato al centro delle due bocchette d’aerazione, perche’ fosse subito e distintamente visibile.
La produzione prevista per la Alfa Romeo Giulietta Turbodelta era di 500 esemplari
meta’ dei quali destinati ai mercati esteri, in primis la Germania, paese che da tempo aveva (ed ha) un cospicuo numero di appassionati del marchio lombardo.
Furono prodotte, dal 1983 al 1984, ne state assemblate 361 di cui due pre serie della penultima versione quindi 359 più 2, (ringrazio il Sig. Romeo Ciarroni per la gentilissima info), non riuscendo a raggiungere gli sperati 500 esemplari inizlamente previsti.
Stava arrivando la nuova Alfa Romeo 75
si scelse di sviluppare al meglio il nuovo modello, anche per via del fatto che, oramai, la Giulietta sembrava aver diminuito il suo gradimento fra gli Alfisti e non.
In copertina un’imagine del periodo.
Comments 3
7 Set 2018 at 15:38
Buongiorno Romeo, prima di tutto La ringrazio, cambio subito quanto scritto nel post. Ancora grazie.
10 Set 2018 at 13:38
Grazie a voi per aver pubblicato questo bel articolo.
Saluti
10 Set 2018 at 13:39
Grazie a Te per averlo letto ed avermi dato questa info. 😉 sono da solo