Moto Guzzi Condor
Era una moto imponente, presentata in un periodo in cui era abituale vedere quasi tutte le moto con delle dimensioni importanti.
Una moto scelta da molti motociclisti, piloti e non, in primis per le sue prestazioni ed affidabilità, molto solida, non solo esteticamente.
La Moto Guzzi Condor, presentata nel 1939
seppur il suo progetto avesse già due anni, nacque per sostituire la Moto Guzzi GTW 500, già utilizzata nella categoria Gentlemen Driver da molti piloti.
Il compito venne affidato ad un giovane ingegnere Giulio Cesare Carcano, che realizzò una moto perfetta per quei circuiti “tipici” di quel periodo storico.
Esteticamente la nuova Moto Guzzi Condor doveva essere subito identificabile
tanto da convincere la Moto Guzzi a venderla in quel bel color amaranto, con alcune parti “contornate” da eleganti filetti colorati in oro, e con quel suo serbatoio dalla forma particolare, “splendidamente” inusuale.
In quella “gobba” visibile sul serbatoio
era alloggiata la riserva per l’olio, in una posizione molto particolare, ed altrettanto comoda per chi la utilizzava durante le competizioni.
Rispetto alla GTW 500, che sostituì, questa era una moto (ai tempi) molto più moderna, anche nella scelta dei materiali utilizzati per alleggerirla.
Fu impiegato, infatti, l’idronalio, una lega leggera molto simile all’alluminio
ai tempi un materiale davvero innovativo, impiegato per la parte posteriore del telaio, proseguendo con i materiali “innovativi” vanno ricordati anche il cilindro e la testa in lega leggera, i freni a tamburo laterale in Elektron, ed i parafanghi in alluminio.
Ricorderei anche gli ammortizzatori a compasso regolabili, la forcella a parallelogramma in tubi dalle sezioni ridotte.
Nel 1939, nel listino Moto Guzzi, era proposta ad 11.000. Lire
una cifra non alta per la qualità di questa moto, peraltro già dotata di tutto l’impianto elettrico necessario perchè potesse circolare sulle strade “cittadine” senza nessun problema.
Lo preciso in quanto questa era una moto nata per essere venduta ad una particolare categoria di motociclisti, i Corsa-Clienti, in una categoria che veniva chiamata Gentlemen.
Esordì, appunto, nelle competizioni sul Circuito del Lario, condotta dal noto Ugo Prini, dimostrando sin da subito le sue doti.
A proposito, quella competizione era inserita in quello che allora veniva chiamato il Tourist Trophy Italiano.
Una curiosità su questa moto, e ricordando che si stia parlando di una moto del 1939
furono diversi gli esemplari dati in dotazione alla Milizia della Strada, quella che oggi chiamiamo Polizia Stradale.
Molti di quei Poliziotti erano, spesso, dei corridori che chiamati alle armi , conoscendole bene, continuarono a guidarle.
Poco sopra scrivevo che questa moto venne proposta per sostituirne un’altra e perchè la Moto Guzzi potesse continuare ad avere una moto competitiva per i piloti della categoria Gentlemen.
Le qualità di questa moto invogliarono anche altri piloti
professionisti e non, ad usarla nelle competizioni, per farlo furono necessarie alcune modifiche:
dal carter nello stesso materiale dei freni, l’Elektron
nuove valvole di scarico al sodio
trasmissione primaria a denti dritti
ed un nuovissimo albero motore.
La versione da competizione di questa splendida moto
aveva 28 cavalli a 5000 giri, un cambio a quattro marce, 130 chilogrammi il peso, raggiungeva una velocità massima di 165 km/h.
Oggi ha quotazioni elevate, nonostante molte negli anni venissero modificate con parti di modelli successivi come il Dondolino e il Faenza.
Per chiarezza, il Dondolino la sostituì non per via di una sua vetustità, ma per l’interruzione nella produzione dovuta al conflitto mondiale, al cui termine non rientrò in produzione.
Venne prodotta per soli due anni, un breve periodo
che le permise comunque di diventare una moto molto conosciuta, per le sue numerose vittorie conseguite con piloti e su circuiti diversi, il tutto per merito di una qualità costruttiva riconosciutagli e mai messa in discussione.
Moto Guzzi